GIALLO Mazzola giovedì 29 febbraio 2024 ore 09:00
Al cuor dell'assassino non si comanda
Come sappiamo, le storie investigative hanno al centro la risoluzione di un mistero, che quasi sempre consiste nello svelare l’identità di un omicida.
PECCIOLI — La trama è composta dal ricercare indizi, vagliare alibi, raccogliere testimonianze e collegare dettagli in apparenza insignificanti. Non è semplice però architettare e sviluppare una valida componente mystery, senza contare che anche quando questa funziona, i personaggi devono pur sempre interagire fra loro per creare relazioni appassionanti, tanto da far virare il genere thriller verso quello che si definisce un “giallo-rosa”.
Incasellare un romanzo in un genere ben preciso non è semplicissimo: nel “giallo-rosa” lo spazio letterario è diviso fra il progredire dell’intrigo e il rafforzarsi di un legame d’amore (quasi sempre fra i protagonisti). Di solito, comunque, la componente romantica è secondaria, sia che essa venga appena accennata (come fa spesso nei suoi romanzi Agatha Christie), sia che diventi più importante nell’economia della vicenda. Insomma, nei thriller ci si può innamorare ma “con moderazione”, poiché il focus del racconto rimane puntato sui delitti che avvengono.
Titoli di questo tipo sono per esempio tutta la serie The Death in… di Mary Margaret Kaye – di cui sono stati tradotti in italiano Morte in Kashmir, Morte in Kenya, Morte a Zanzibar, Morte a Berlino. Oppure romanzi come L’incubo di Cape Cod di Clare Barroll ambientato una quarantina d’anni fa (ovvero negli anni in cui venne scritto) e Mistero nella cattedrale di Suzanne Barclay che cala nell’Inghilterra duecentesca i suoi misteri ed intrighi.
Quando l’autore è capace di fornire il giusto spazio e creare l’adeguata alternanza tra mistero e vicende sentimentali, il genere romantic-suspense può davvero soddisfare un ampio pubblico di lettori. Infatti, mentre la storia romantica è piuttosto prevedibile, almeno a grandi linee, l’aspetto “tensione” si può declinare secondo sfumature diverse: thriller propriamente detto, la tensione psicologica, mistero vago sul quale indagano degli investigatori in un’atmosfera mai troppo tesa, violenza efferata da serial killer, ambiente legato alla polizia e alle forze dell’ordine (ultimamente vanno di moda le Navy Seal series) oltre che allo spionaggio… ne abbiamo davvero per tutti i gusti!
L’abbinamento amore e sospetto è da sempre il terreno fertile per il successo di un thriller, un romanzo che poi molto spesso si trasforma in un film. Rebecca la prima moglie docet.
Le storie troppo cupe, molto violente e con un’ambientazione angosciante, in cui avvengono omicidi e accadimenti minacciosi, possono anche apparire opprimenti. E d’altra parte, le trame romantiche rischiano spesso di essere sdolcinate e assai mielose, oppure banali e scontate nel loro prevedibile sviluppo. Un giusto mix tra le due permette di stemperare la violenza del thriller con la leggerezza della relazione amorosa, rasserenando l’atmosfera da un lato, ma impedendole dall’altro di farsi stucchevole.
Purtroppo, il rovescio della medaglia è quello che costituisce, a nostro parere, il maggior difetto dei romantic-suspense: una traballante commistione tra le due componenti. L’abilità dell’autore sta nell’aumentare la tensione legata alla componente thriller/azione man mano che la storia d’amore si sviluppa, senza togliere credibilità a nessuno dei fattori. Gli eventi drammatici devono condizionare il rapporto romantico, aiutandolo ad approfondirsi e cementarsi, analogamente l’innamoramento dei protagonisti deve coinvolgere senza rendere meno incalzante il ritmo e senza snaturare il tono della narrazione. Il racconto di un’attrazione non è dunque fine a se stesso e, giunti all’ultimo capitolo, i protagonisti dovranno sia aver risolto il mistero collaborando tra loro, sia essersi avviati in una storia di coppia duratura e stabile.
Sette giorni perfetti di Rosie Walsh (Longanesi, 2019) racconta che serve “una settimana per conoscersi. Una settimana per innamorarsi. Una settimana per dirsi tutto. Tranne la verità...” e lo fa scavando nel profondo dei sentimenti e delle paure: la paura di non essere amati, di essere rifiutati, di affrontare il passato. Questo romanzo d’esordio dosa sapientemente suspense e passione, emozioni e dramma, lasciando il lettore con il fiato sospeso fino alla fine. Sarah e Eddie si incontrano per caso in un caldo pomeriggio di giugno alla fermata dell'autobus e fin dal primo momento si piacciono da morire. A quasi quarant'anni e con un divorzio alle spalle, Sarah non si è mai sentita così viva. E le sembra che Eddie la aspettasse da sempre. Così, dopo una settimana perfetta passata insieme, quando Eddie parte per un viaggio fissato molto prima di conoscerla e promette di chiamarla dall'aeroporto, Sarah non ha motivo di dubitare. Ma quella telefonata non arriva. E non arriva nemmeno il giorno dopo, né gli altri a seguire. Incredula, gli occhi fissi sullo schermo del cellulare che non suona, Sarah si chiede se lui l'abbia semplicemente scaricata o se invece gli sia successo qualcosa di grave. Dopo giorni di silenzio, mentre tutti gli amici le consigliano di dimenticarlo, Sarah si convince sempre più che ci sia qualcosa dietro l'improvvisa sparizione. Tuttavia, le settimane passano e Sarah non sa più darsi spiegazioni. Fino al giorno in cui inaspettatamente scopre di aver avuto sempre ragione. C'è un motivo se Eddie non l'ha più chiamata. L'unica cosa che non si sono detti in quei sette giorni trascorsi insieme... Questa non è solo una storia d'amore, né un ordinario thriller, ma un romanzo che sorprenderà tutti quelli che sanno cosa significa aspettare una chiamata che non arriverà mai…
Io ti salverò di Simona Fruzzetti (Self-publishing, 2020) è la promessa che la protagonista, Sarah Jane, ha fatto alla sorella minore quando ancora entrambe erano bambine. L’ingenuità di quella frase rassicurante, “Io ti salverò”, si trasforma in ricordo oppressivo. Un senso di colpa che turba l’intera esistenza della protagonista fino a condizionarla. Arriva però il momento in cui Sarah Jane è costretta a tornare dove tutto è cominciato, nella vecchia casa del Maine. Sulle rive del lago dove è scomparsa la sorellina, Sarah Jane si trova costretta a scavare dentro di sé e dentro le vite delle persone che conosce da sempre, compreso l’uomo che non ha mai smesso di amare, nonostante la lunga separazione.
E siccome anche un buon romantic-thriller deve rispettare la regola del “nulla è come sembra”, fate attenzione a ogni piccolo dettaglio oppure le verità che emergeranno vi coglieranno di sorpresa! Se quindi anche a voi, come a noi, piacciono i thriller con un lato romantico, state tranquilli: i romanzi gialli con un pizzico di sentimento sono sempre in aumento!
A cura dello Staff della Biblioteca Fonte Mazzola di Peccioli
CONSIGLI DI LETTURA:
Perché proprio il giallo a Fonte Mazzola?
Tutto è iniziato nel 2016 con Parole Guardate, il nostro Festival del giallo. Un progetto di contaminazione tra teatro, letteratura e scrittura, per adulti e bambini.
La particolarità del progetto Parole Guardate è stata quella di incentrare le sue attività e gli eventi sulle opere di un unico scrittore: negli anni sono stati protagonisti grandi e prolifici autori come Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Marilù Oliva, Giampaolo Simi, Piergiorgio Pulixi, penne che hanno riscosso molto successo e affetto da parte del pubblico.
La Biblioteca Comunale e Archivio Fonte Mazzola, con i suoi 400 metri quadri di ampiezza e una collocazione spettacolare sul limitare della campagna pecciolese, è stata inaugurata il 26 gennaio 2019. Qui puoi trovare una sezione dedicata al giallo italiano e straniero (americano, inglese, nord-europeo, francese…) e un patrimonio librario composto da ottomila volumi, la preziosa collezione del prof. Arnaldo Nesti, consistente in altri novemila volumi e la donazione del Prof. De Santi, composta da altri mille libri, rari e di pregio, monografici sul cinema.
Tutti gli spazi sono utilizzabili in assenza dell’operatore bibliotecario ogni giorno dalle h. 8 alle 24 (compresi la domenica e i giorni festivi), tramite un codice personale di accesso. L’iniziativa, unica sul territorio della Valdera, è il fiore all’occhiello della nostra Biblioteca e permette a numerosi studenti e utenti di frequentare in libertà, ma con assoluto rispetto, le sale a disposizione.
Qui troverai una Biblioteca dei Ragazzi con un’ampia varietà di letture dedicate in una luminosa sala, rivolta verso l’Anfiteatro Fonte Mazzola; lo Speaker’s corner, l’angolino del parlato, la nuovissima attività proposta agli utenti dai 6-14 anni in cui un nostro operatore esperto sarà a disposizione per conversare in lingua inglese. Per la fascia di età 8-12 è stato organizzato un circolo di piccoli lettori, dal titolo Dieci piccoli detective: incontri mensili dedicati alla lettura e dinamiche dei romanzi gialli.
Tante le attività della Biblioteca gli incontri del Circolo dei Lettori, il corso di scrittura dal titolo: Storia a tinte gialle, un rinnovamento del Progetto Parole Guardate che si è incentrato sul giallo storico, in dieci appuntamenti. Sono stati pubblicati su Quinewsvaldera i racconti ideati dai partecipanti al corso di scrittura tenuto da Andrea Marchetti. Dei benefits sono dedicati ai nostri studenti e ai nuovi iscritti: ad esempio, chi è in possesso del codice di ingresso della Biblioteca ha potuto partecipare a Studiare senza stress, tre incontri dedicati al potenziamento della memoria e il miglioramento dei metodi di studio, tenuti dal docente Stefano Intini.
Per celebrare l’importanza della lettura come conoscenza e crescita personale, abbiamo avviato Librarsi, un’iniziativa condotta dalla psicologa e psicoterapeuta Rachele Bindi, legata alla Libroterapia, un metodo che parte dalla lettura, per promuovere il benessere psicologico e la crescita personale di ciascuno.
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