Cronaca martedì 25 settembre 2018 ore 19:00
Il fuoco non dà tregua, altri sfollati
Il vento ha ripreso a soffiare forte, l'immenso rogo si è spostato verso Vicopisano ma il rischio è che si apra un nuovo fronte su Calci. Evacuata Noce
CALCI — Aerei ed elicotteri in volo che hanno scaricato acqua tutto il giorno, centinaia di uomini a terra che hanno lavorato duramente per spegnere le fiamme.
Ma il rogo sul Monte Pisano, un vero e proprio disastro che si è mangiato seicento ettari di verde e che nel sul cammino ha bruciato anche alcune abitazioni, non è ancora domato del tutto.
Colpa del vento, che da ieri sera, quanto il rogo, molto probabilmente doloso, si è innescato, ha fatto subito da effetto amplificatore alimentando le fiamme in maniera incredibile e causando danni quantificati, solo per l'agricoltura, in quattro milioni di euro per i 150 ettari di ulivi distrutti, su un totale di superficie bruciata di 600 ettari.
"La situazione - ha spiegato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, da subito sui luoghi del disastro - è sicuramente migliorata rispetto alla fase più intensa della nottata e della mattina, ma ancora il rogo non è domato".
A Vicopisano il fuoco è attivo e si è spostato nella zona di Uliveto e della piana di Noce. Sul fronte opposto, nel comune di Calci, si era ridotto ma se il fuoco si allarga potrebbe attaccare una nuova vallata. Lì si sono concentrati gli interventi del Chinook e degli elicotteri del servizio antincendio regionale di Massa e Firenze.
"A preoccupare è soprattutto, ancora, il vento – racconta Rossi - Era diminuito ma ora, come atteso, si sta di nuovo rialzando". Il consorzio Lamma conferma le previsioni già fatte stamane, che prevedono infatti un peggioramento delle condizioni in serata. Dalle 22 ci saranno venti con una media di 25 km/h e con raffiche fino a 50 km/h. Dalle 5 di domattina il fenomeno si attenuerà.
In questo momento sono operativi sette mezzi statali (5 canadair, 1 S64, e 1 chinook) oltre a due elicotteri del servizio antincendi della Regione Toscana, che però possono operare parzialmente per il forte vento in zona e continueranno ad operare finché la situazione lo consentirà. I punti critici sono due: uno sotto le antenne del Monte Serra, gestito dagli operatori a terra, e uno in località Noce nel comune di Vicopisano al confine con il comune di Calci, dove stanno operando i mezzi nazionali.
Per tutti gli sfollati, circa 700 tra Calci e Vicopisano, è stata individuata una situazione autonoma. Trenta saranno sistemati negli alberghi. Molti hanno trovato posto da parenti ed amici. Resta aperta la palestra vicina alla chiesa di Calci per le emergenze.
Nella palestra di Calci, dove rimangono disponibili una cinquantina di posti, è stato rafforzato il presidio sanitario: ora ci sono un mezzo medicalizzato e sette ambulanze.
L'ultimo provvedimento preso riguarda gli abitanti della frazione di Noce nel comune di Vicopisano. Erano stati preallertati ed ora è stata decisa l'evacuazione. Gli sfollati diventano dunque complessivamente settecento, che potranno tornare nelle loro case solamente nella giornata di domani.
Intanto il comune di Vicopisano ha chiarito meglio le aree interessate dal provvedimento di evacuazione:
"Per “sottomonte” si vuole intendere la parte che, rispetto alla Vecchia Provinciale Vicarese, è sulla destra (lato Monte) nelle frazioni di Cucigliana e Lugnano, in direzione Pisa (per quanto riguarda Lugnano è esclusa dall'evacuazione la zona PEP). Per “Noce” ci si riferisce solo al borgo e non ad altre zone o alla zona industriale. Per Uliveto Terme ci si riferisce esclusivamente alla parte a monte, quindi sempre sulla destra dell'abitato, in direzione Pisa.
Per quanto riguarda l'accoglienza delle persone costrette a lasciare la propria abitazione, e senza una sistemazione alternativa, è possibile chiamare i seguenti numeri: 050/796581 e 050/796551, 24 ore su 24. In ogni caso è possibile avere sempre come punto di riferimento il Palazzetto dello Sport di Vicopisano, in Piazza Ferrucci 1 a Vicopisano".
Già da ieri sera a Calci erano state evacuate le zone di Montemagno ( dove alcune abitazioni sono state bruciate dalle fiamme ), Fontana Diana, San Lorenzo, Nicosia e Crespignana.
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