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Attualità sabato 04 novembre 2017 ore 15:57

Potenziamento di Camp Darby, montano le proteste

Camp Darby

Con l'avvicinarsi dei lavori per potenziare gli scali fluviali e ferroviari della base americana fra Pisa e Livorno, l'Sgb invita alla mobilitazione



PISA — Non si arrestano le polemiche attorno alla base statunitense di Camp Darby. Anche se sembra avvicinarsi la restituzione all'Italia di parte dell'area, l'annunciato avvio dei lavori per implementare lo scalo ferroviario di Tombolo e le banchine di Livorno, entrambi a servizio della base, scuote gli animi di pacifisti e ambientalisti.  

Già Legambiente si era detta contraria all'opera ferroviaria, anche perché approvata in deroga alle normali procedure di valutazione di impatto ambientale. Ora un netto no arriva anche dall'Sgb pisano.

"Natale 2017 riserva una sorpresa funebre - non esitano a scrivere Antonio Piro e Federico Giusti, del Sindacato generale di base -: l'avvio dei lavori per costruire la ferrovia che collegherà la base militare di Camp Darby all'areoporto militare. E nel frattempo proseguono i lavori per consentire il trasporto delle armi lungo il canale dei Navicelli fino al porto di Livorno, dove sono previsti lavori di potenziamento della banchina adibita al carico delle armi".

"La questione riguarda tutti\e noi e anche il mondo sindacale - osservano da Sgb - perché sarebbe un grave errore barattare qualche posto di lavoro con la militarizzazione del territorio e l'asservimento dello stesso a logiche di guerra.  Una scelta, quella degli Usa e delle amministrazioni locali, che trova concordi tutto l'arco parlamentare, dal Pd al Movimento 5 stelle che faranno a gara ad offrire supporti e servigi per soddisfare le richieste del Pentagono quando ben altre dovrebbero essere le priorità degli Enti locali e della politica".

"Pensiamo che non ci siano alibi per il mondo sindacale - concludono Piro e Giusti -, è venuto il tempo delle scelte, non possiamo dirci pacifisti e contro la guerra, contro la vendita di armi e poi sui territori tacere. Il Sindacato generale di base invita il mondo sindacale a mobilitarsi, a riprendere la campagna contro la militarizzazione del territorio di Pisa e Livorno, facciamolo senza perdere altro tempo seguendo l'esempio dei sindacati conflittuali che in tanti paesi hanno operato scelte ben definite contro il potenziamento delle basi militari e chiedendo che i soldi siano spesi per il lavoro, per la tutela dei territori e dell'ambiente, per fini sociali".


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