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Cronaca mercoledì 13 dicembre 2023 ore 20:35

Beccati col malloppo dopo una truffa da 20mila euro

Carabinieri - foto di repertorio
Carabinieri - foto di repertorio

Le vittime sono due ottantenni. I malfattori li avevano convinti che la figlia aveva provocato un incidente e rischiava di finire in prigione



POPPI — I Carabinieri li hanno colti in flagrante con in mano un sacco con dentro la refurtiva e li hanno arrestati. E' accaduto nella serata di ieri, durante i normali servizi di controllo. A finire in manette sono stati due uomini di 45 e 59 anni, italiani, bloccati mentre stavano lasciando l'abitazione delle vittime della loro truffa con in mano la refurtiva, valore complessivo di 20mila euro.

I protagonisti della vicenda sono una coppia di coniugi ottantenni. Erano a casa quando è squillato il telefono e un sedicente carabiniere li ha informati che la figlia rischiava di finire in carcere perchè aveva investito una persona. Il finto carabiniere ha continuato ad incalzare i due anziani convincendoli che, per evitare conseguenze penali alla figlia, avrebbero dovuto consegnare denaro o monili in oro aichi di lì a poco si sarebbero recatio al loro domicilio. 

Marito e moglie, sconvolti per quanto avevano creduto fosse successo alla figlia, hanno quindi messo insieme tutto il denaro che avevano nell'abitazione, 7.000 euro in contanti, e altri oggetti preziosi per un valore di 13mila euro.

Poco dopo, i due truffatori hanno suonato alla loro porta e si sono fatti consegnare oro e piccoli gioielli. Ma qualche ora prima la loro auto era stata notata dai carabinieri di Poppi che poi l'hanno rivista parcheggiata di fronte all'abitazione degli anziani. I militari si sono quindi fermati e, quando hanno visto i malviventi uscire dall’abitazione con un borsone in mano, li hanno subito bloccati.

La refurtiva è stata così riconsegnata ai proprietari mentre i due truffatori, dopo l'arresto, sono rimasti sotto la custodia dei carabinieri fino al processo.

"Gli autori di truffe cercano di tenere il più possibile la vittima al telefono, impedendogli di fatto, di confrontarsi con parenti e conoscenti, facendo tutta la fretta possibile per farsi consegnare quanto richiesto - si legga in una nota dei Carabinieri - Invitiamo  le persone a diffidare di chi chiama al telefono qualificandosi come appartenente alle forze dell'ordine, chiedendo somme in denaro o oggetti preziosi per evitare guai giudiziari a qualche familiare. In questi casi i cittadini devono chiudere subito la conversazione e chiamare sempre il 112".

Ricordiamo quindi ai lettori che le forze dell'ordine:

- Operano, di norma, in coppia, in divisa e in vetture di servizio;

- Agiscono in borghese soltanto in alcune zone e per operazioni specifiche;

- Possono anche svolgere servizio di vigilanza e prevenzione in motocicletta o a piedi.

Prima di decidere se aprire o meno la propria porta di casa a che si presenta come rappresentante delle forze dell’ordine, è opportuno:

- Controllare se in strada ci sia parcheggiata l’autovettura di sevizio;

- Capire bene il motivo della visita;

- Controllare con cura il tesserino di riconoscimento;

- Osservare, per quanto possibile, i particolari della divisa e degli accessori.


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