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Attualità sabato 23 marzo 2019 ore 19:05
I mille colori della piazza contro il Fascismo
Prato divisa in due tra il presidio di Forza Nuova e la manifestazione antifascista. In cinquemila per dire no alla formazione di estrema destra
PRATO — Si è concluso con il ritorno alla stazione centrale dei militanti di Forza Nuova il lungo sabato che nei giorni scorsi aveva fatto temere per la presenza in città del presidio della formazione di estrema destra che inizialmente doveva essere un corteo. A innescare le proteste, giunte dal mondo politico, dalle associazioni e dai cittadini, è stata la scelta della data in concomitanza con il centesimo anniversario della nascita dei Fasci di combattimento.
I manifestanti di Forza Nuova, circa centocinquanta, sono arrivati in piazza del Mercato Nuovo a piedi ma senza sfilare. Qui si è svolto il comizio del leader nazionale Roberto Fiore. "Volevamo manifestare contro le politiche sull'immigrazione e dove farlo se non a Prato, città simbolo di una immigrazione fuori controllo?", ha detto Fiore. Il presidio è stato accompagnato da un cordone di forze dell'ordine che hanno anche fotografato i tesserini dei giornalisti che hanno chiesto di entrare per seguire la manifestazione. Operazione della quale ha chiesto spiegazioni l’Associazione Stampa Toscana.
La questura ha fatto sapere che non ci sono stati episodi di rilievo. “Eventuali violazioni delle prescrizioni impartite dall'Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza saranno oggetto di valutazioni”.
nei prossimi giorni, con eventuale comunicazione all''Autorità
Giudiziaria".
A pochi chilometri di distanza, un'altra piazza, quella antifascista, gremita, tra il Castello dell'Imperatore e la chiesa di Santa Maria delle Carceri. In strada cittadini, amministratori e associazioni per protestare contro la presenza della formazione di estrema destra in città, al termine di una settimana molto tesa, in cui si sono registrati anche atti vandalici con svastiche e scritte "Dux" vergate sulle sedi di Anpi e Pd.
Il presidente della Toscana Enrico Rossi, presente in piazza delle Carceri, ha detto: "Io penso - ha detto - che è stato fatto prima di tutto un errore da parte delle autorità dello Stato. Bisognava tener conto dell'opinione del sindaco, che aveva detto che non si doveva fare la manifestazione per celebrare la costituzione dei Fasci di combattimento cento anni fa a Milano, che la città avrebbe reagito. E io mi ero rivolto a Salvini perché intervenissse, l'uomo della sicurezza aveva una buona ragione per fare sicurezza democratica reale, per impedire che i commercianti dovessero chiudere i loro negozi, mettere le paratìe davanti alle vetrine, e far sì che questo fosse un normale sabato in una normale città democratica e antifascista come Prato. Noi accusiamo il ministro Salvini di non essere intervenuto e di aver creato tensioni in questa città".
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