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Lavoro venerdì 10 luglio 2015 ore 15:15
Precari a rischio, sciopero in Provincia
Allarme in dieci enti nel centro Italia, a rischio i servizi come la manutenzione delle strade anche per le province di Siena e Arezzo per la Toscana
PISTOIA — Giornata di sciopero per i lavoratori dei servizi per l'impiego, formazione professionale e programmazione della provincia di Pistoia martedì 21 luglio.
Lo hanno annunciato Silvia Biagini (Fp-Cgil), Andrea Bini (Cisl-Fp) e Franco Bugelli (Uil-Fpl). "Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale - affermano gli esponenti delle organizzazioni sindacali di categoria ed i membri della Rsu - la provincia di Pistoia, pur volendolo e pur disponendo delle risorse necessarie, non può prorogare i contratti in scadenza, a causa di una norma contenuta nella legge di stabilità e legata allo sfondamento del patto di stabilità da parte dell'ente nell'anno 2014". "Per questo - concludono i sindacati - 38 lavoratrici e lavoratori, per la maggior parte donne, perderanno il lavoro dopo 12 anni di precariato". I primi contratti scadranno ad agosto.
Intanto è allarme per 10 enti centro Italia e il presidente della provincia di Perugia, Nando Mismetti, con i suoi colleghi di Terni, Siena, Arezzo, Pesaro e Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Rieti e Viterbo, annuncia che nei prossimi giorni ai rispettivi prefetti verrà comunicata l'impossibilità di garantire sia la manutenzione delle strade di competenza, sia il riscaldamento e le spese telefoniche delle scuole sia, infine, il funzionamento dei centri per l'impiego.
Questo per la "gravissima situazione finanziaria in cui versano i nostri enti, causata da una pesante e continua riduzione delle risorse a disposizione dalla legge di stabilità 2015, aggravata dalla mancata attuazione della riforma Delrio ed accompagnata dalla definizione irrazionale degli obiettivi del patto di stabilità interno, costruiti su basi di calcolo assurde e incongruenti con la realtà". Mismetti ricorda - in un comunicato - che il taglio delle risorse provinciali è di un miliardo per il 2015, due miliardi per il 2016 e tre miliardi per il 2017, "sul falso presupposto che buona parte delle funzioni finora svolte dalle Province
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