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Cronaca lunedì 18 maggio 2015 ore 14:30

"Una negra non può prendere 10"

Presa di mira una studentessa senegalese di una scuola superiore: libri strappati e lettere anonime razziste. Il preside: "Bocceremo i responsabili"



PISA — "Non si è mai vista una negra che prende 10". "Non esiste che una negra possa diventare avvocato". Queste sono solo alcune delle frasi riportate sulle lettere anonime consegnate ai carabinieri dal padre della quattordicenne vittima delle discriminazioni.

Le lettere, in tutto sei quattro delle quali scritte al computer e due a mano, sono cominciate ad arrivare in concomitanza con la pubblicazione dello scrutinio.

La ragazza, che è considerata dagli insegnanti una tra le migliori della sua classe, ha spiegato di avere voti alti in tutte le materie e in particolare in diritto visto che in futuro vorrebbe diventare avvocato.

"Purtroppo non siamo ancora riusciti a individuare gli autori di questo gravissimo episodio che è molto di più di una semplice ragazzata - ha dichiarato all'Ansa il preside - Siamo convinti che ad agire siano state almeno due persone e se dovessimo scoprirle le puniremo duramente, finanche alla bocciatura".

 "Abbiamo indagato subito - ha detto ancora il dirigente scolastico - non appena si sono verificati i primi biglietti offensivi e razzisti, all'inizio di aprile. I docenti ne hanno parlato in classe ma non siamo riusciti comunque a individuare i responsabili. Siamo solo riusciti a capire che probabilmente non è stata una sola persona a prendere di mira la compagna di classe". 

Secondo il preside, l'istituto tecnico che dirige non ha "in alcun modo tentato di minimizzare l'accaduto: è un fatto grave, proprio perché a sfondo razzista, e tanto più perché verificatosi in ambiente scolastico". 

"Ed esemplari saranno le punizioni se i responsabili saranno individuati -  ha concluso il dirigente scolastico - anche attraverso le indagini dei carabinieri. Due biglietti sono stati scritti a mano e attraverso una perizia calligrafica disposta dalla procura si potrebbe forse riuscire a capire chi è stato a scriverli. Di sicuro se arrivasse solo ora un'ammissione di colpa, sarebbe ben accetta ma comunque tardiva anche perché il danno procurato alla classe è comunque enorme per l'episodio razzista, per il fatto di essere stato reiterato nel tempo producendo da oltre un mese un clima di disagio in classe e nella ragazzina vittima degli insulti. Insomma, le eventuali semplici scuse non sarebbero più sufficienti".


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