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Attualità domenica 03 maggio 2020 ore 14:50

Congiunti e Fase 2, il Viminale scrive ai prefetti

ministero interno
Il ministero dell'Interno

Il ministero dell'Interno ha pubblicato la circolare sulle nuove regole valide dal 4 maggio. Nessun riferimento alla nuova autocertificazione



ROMA — Il ministero dell'Interno ha pubblicato sul proprio sito internet la circolare diramata ai prefetti italiani (vedi allegato) contenente i chiarimenti sulle nuove regole che scatteranno domani con l'avvio della Fase 2 dell'emergenza coronavirus. Ieri sera il governo aveva già pubblicato le risposte alle FAQ (le domande frequenti) riguardo alla parziale riapertura del Paese di domani. 

Nel raccomandare una "prudente e equilibrata applicazione delle misure", il testo del Viminale chiarisce ulteriormente uno dei nodi maggiormente dibattuti della nuova fase, quello dei "congiunti" che da domani si potrà tornare a trovare e che rientrano nella fattispecie delle "necessità" per gli spostamenti. In particolare, si chiarisce che il termine congiunti ricomprende " i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e unione civile, nonché le relazioni connotate da 'duratura e significativa comunanza di vita e affetti'", come stabilito da una sentenza della Cassazione del 2014. 

Nella circolare, inoltre, si autorizza anche la ripresa degli allenamenti per gli sport di squadra purché siano individuali. Nel testo si legge che "è consentita anche agli atleti e non, di discipline non individuali, come a ogni cittadino, l'attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto in ogni forma di assembramenti". 

Il ministero chiarisce inoltre le aziende non dovranno più inviare ai prefetti richieste di autorizzazione o la comunicazione preventiva per la ripresa delle attività produttive industriali e commerciali perché il sistema di verifica viene sostituito da un "regime di controlli sull'osservanza delle prescrizioni" contenuti nei protocolli in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. 

Infine, nella circolare inviata ai prefetti, non c'è alcun riferimento al modulo di autocertificazione per gli spostamenti. Si dice solo che le giustificazioni possono essere fornite "nelle forme e con le modalità consentite". Tra queste, appunto, c'è il modulo che fino a ora è stato utilizzato da chi si è mosso nei casi consentiti durante il lockdown.


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