Attualità venerdì 14 agosto 2020 ore 14:56
"Il bonus Inps chiesto da 2000 fra politici e parlamentari"
Lo ha detto il presidente dell'Inps Pasquale Tridico in audizione alla Camera: "Il cda è stato informato il 30 Maggio ma non ci hanno detto i nomi"
ROMA — E' rimasto deluso chi si aspettava per oggi clamorose novità sulla vicenda del bonus da 600 euro riservato alle partite Iva durante il lockdown del Covid ma incassato anche da tre parlamentari e richiesto da centinaia di altri amministratori pubblici e politici. Durante l'audizione davanti alla commissione lavoro della Camera, il presidente dell'Inps Pasquale Tridico è stato prudentissimo nelle risposte e soprattutto si è guardato bene dal fare nomi. In compenso ha dichiarato che è dal 30 maggio scorso che lui e gli altri membri del cda dell'ente sono a conoscenza che almeno duemila fra politici e parlamentari hanno chiesto il bonus. "Ma siamo stati messi al corrente della notizia, non dei nomi" ha precisato Tridico.
A chi gli ha chiesto di farne, Tridico ha ribadito che l'Inps è in attesa di un ulteriore ragguagli sulla legittimità della diffusione di simili dati.
"I nomi dei tre deputati si conoscono (Elena Murelli e Andrea Dara della Lega e Marzo Rizzone del M5S, ndr) - ha detto Tridico - Per gli altri nomi abbiamo chiesto al garante un approfondimento". Ovvero se è possibile rendere noti non solo i nomi di chi ha incassato il bonus ma anche di coloro l'hanno chiesto senza poi ottenerlo. Come altri due parlamentari che non l'hanno riscosso perchè risultati iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria.
Tridico non ha voluto dire una parola in merito alla presunta telefonata intercorsa con il vicepresidente della Camera Ettore Rosato sull'eventuale coinvolgimento di un esponente di Italia Viva nella corsa al bonus: "E' una questione personale che esula da questa audizione" ha detto Tridico.
Il presidente dell'Inps ha affermato che, al momento, risultano circa tremila domande di bonus bloccate perchè "l'iscrizione è stata fatta in modo retroattivo" oppure perchè riguardano persone che non possiedono i requisiti o le qualifiche richieste.
"L'azione del nostro ufficio antifrode si e' concentrata su 40mila percettori di bonus per verificare che non fossero iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria - ha spiegato ancora Tridico - Da parte dell'Inps non c'e' stata una caccia alle streghe: cio' che abbiamo fatto e' stato attingere agli open data del Ministero dell'Interno e della Camera".
Tridico ha anche negato di essere stato lui a far trapelare la vicenda, annunciando di aver avviato un'indagine interna per individuare i responsabili della fuga di notizie.
In Toscana, al momento, ha ammesso di aver incassato per due volte il bonus e di averlo poi dato in beneficienza solo il consigliere comunale a Palazzo Vecchio Ubaldo Bocci, ex candidato a sindaco di Firenze del centrodestra alle elezioniamministrative del 2019 (vedi qui sotto gli articoli collegati).
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