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Attualità giovedì 12 settembre 2019 ore 19:05

"New Delhi, alzare l'attenzione sul contagio"

L'Istituto superiore di sanità: "La situazione in Toscana è nuova per il nostro Paese e si presenta come un ampio fenomeno epidemico"



ROMA — Da una parte la Regione Toscana che cerca di inviare messaggi rassicuranti in merito alla diffusione dei casi di New Delhi, una variante del batterio Klebsiella pneomoniae particolarmente resistente agli antibiotici che potrebbe aver avuto conseguenze letali per una trentina di pazienti ricoverati negli ospedali toscani, peraltro molto debilitati anche da altre patologie. Dall'altra l'Istituto superiore di sanità che oggi, con una nota, chiede ufficialmente di alzare l'attenzione in tutta Italia su quello che definisce "un ampio e persistente fenomeno epidemico che coinvolge diverse strutture sanitarie, con un alto numero di pazienti colonizzati o infetti".

Le infezioni da Klebsiella sono da tempo note e colpiscono soprattutto le persone anziane o sottoposte a interventi chirurgici particolarmente invasivi.

I dati della sorveglianza nazionale coordinata dall'Istituto superiore di sanità sono in linea con quelli della Regione Toscana ed evdenziano un aumento significativo  delle infezioni generate dal superbatterio.

"Dal gennaio 2014 all'agosto 2019 sono state segnalate in Italia 58 casi di infezioni da superbatterio New Delhi, di cui 38 negli ultimi  12 mesi; la maggioranza di di questi ultimi, 30 per l'esattezza, provengono dalle strutture ospedaliere della Regione Toscana - si legge ancora nella nota dell'Istituto superiore di sanità - Una situazione ben diversa da quella degli anni passati quando questi batteri venivano identificati sporadicamente in Italia, in genere introdotti da pazienti che avevano viaggiato all'estero provocando focolai di limitate dimensioni e rapidamente controllati".

"Credo che ci sia un allarmismo eccessivo, la situazione richiede cautela e stiamo facendo tutto il possibile ma mi sembra che si esageri - ha commentato l'assessore regionale alla salute Stefania Saccardi - Si tratta di un batterio che si è concentrato nell'area nord ovest della Toscana, con conseguenze molto gravi sulle persone ma che si sviluppa nelle situazione di grandi fragilità. Anche il numero dei morti non è detto che sia direttamente correlato alla presenza del batterio, il nesso causale diretto non è stato provato".


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