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Attualità mercoledì 25 maggio 2022 ore 18:30

Vaiolo scimmie, circolare su quarantene e vaccini

Una circolare del Ministero della Salute prende in esame la gestione dei casi sospetti e dei casi sintomatici. In evidenza terapie e tracciamento



ROMA — Il ministero della Salute ha emesso una circolare per dare indicazioni sulla gestione dei casi di vaiolo delle scimmie che sono stati riscontrati in Italia dal 20 Maggio ed in altre parti di Europa oltre a Canada, Stati Uniti e Australia.

Le indicazioni del Ministero della Salute 

Terapia e profilassi vaccinale. L'adozione di contromisure di tipo medico farmacologico, inclusi specifici antivirali, può essere presa in considerazione nell'ambito di protocolli di uso sperimentale o compassionevole, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o che possono essere a rischio di scarsi risultati, come le persone immunodepresse. La vaccinazione post-esposizione (idealmente entro quattro giorni dall'esposizione) può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici.

Gestione del caso e misure di sanità pubblica. In presenza di segni e sintomi che non richiedono ricovero, il caso confermato - se le condizioni abitative e igienico-sanitarie lo consentono - può essere seguito al domicilio secondo le procedure definite a livello locale, in regime di isolamento anche rispetto ai conviventi ed eventuali altre persone che prestano assistenza. Il soggetto dovrà essere informato circa il rispetto di tutte le misure igienico-comportamentali da attuare al fine di prevenire la diffusione della malattia ad altre persone.

Tracciamento dei contatti. Il tracciamento dei contatti permette la rapida identificazione di nuovi casi, di interrompere la trasmissione del virus e contenere l’epidemia. Permette inoltre di identificare precocemente e gestire eventuali contatti a rischio più elevato di sviluppare una malattia grave. Nella ricerca dei contatti vanno considerati diversi contesti, tra cui famiglia, posto di lavoro, scuola/asilo nido, contatti sessuali, assistenza sanitaria, trasporti, sport, incontri sociali e qualsiasi altra interazione ricordata. Gli elenchi delle presenze, le liste passeggeri, ecc. possono essere ulteriormente utilizzati per identificare i contatti.

Sorveglianza dei contatti. I contatti devono essere monitorati almeno quotidianamente per l'insorgenza di segni/sintomi riferibili a MPX per un periodo di 21 giorni dall'ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. Segni/sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, mialgia, mal di schiena, eruzione cutanea e linfoadenopatia. I contatti devono monitorare la loro temperatura due volte al giorno. I contatti asintomatici non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza. Durante i 21 giorni di sorveglianza i contatti di caso MPX devono evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni.

Nella circolare a firma di Giovanni Rezza si legge infine "In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie".

Persistenza ambientale e disinfezione. I poxvirus mostrano una straordinaria resistenza all'essiccazione e una maggiore tolleranza alla temperatura e al pH rispetto ad altri virus capsulati. Queste caratteristiche hanno un forte impatto sulla loro persistenza ambientale: i materiali provenienti da pazienti infetti (ad esempio, croste cutanee) o fomiti (ad esempio, lenzuola) rimangono infettivi per lungo tempo. Nonostante queste caratteristiche, i poxvirus sono sensibili ai comuni disinfettanti, sebbene possano essere meno sensibili ai disinfettanti organici rispetto ad altri virus capsulati, a causa del ridotto contenuto di lipidi dell'involucro. La pulizia della stanza in cui ha soggiornato un caso di MPX deve essere effettuata senza sollevare molta polvere o provocare la formazione di aerosol con normali prodotti per la pulizia, seguiti da una disinfezione con ipoclorito di sodio (NaClO) allo 0,1% (diluizione 1:50, se si usa candeggina domestica, di solito a una concentrazione iniziale del 5%). Occorre prestare particolare attenzione alle superfici e ai servizi igienici toccati di frequente. Gli indumenti e la biancheria contaminati devono essere raccolti e lavati a cicli di 60°C. Si raccomanda di utilizzare attrezzature monouso per la pulizia (panno, spugna, ecc.), se non sono disponibili devono essere posti in una soluzione disinfettante efficace contro i virus o in ipoclorito di sodio allo 0,1%. Se non è disponibile nessuna delle due soluzioni, il materiale deve essere eliminato. Garze o altro materiale imbevuto di liquido di lesione o contenente croste provenienti dal caso di MPX devono essere preferibilmente gestiti in una struttura sanitaria come rifiuti speciali.

Ecco tutti i casi registrati al 23 Maggio

Il 20 Maggio l'Italia ha segnalato un caso confermato di vaiolo delle scimmie in un uomo che ha richiesto l'ospedalizzazione e che aveva viaggiato in Spagna. Il 21 Maggio sono stati segnalati altri due casi confermati. Al 24 Maggio risultano 5 casi confermati.

Al 23 Maggio 2022 sono stati confermati in Europa diversi casi di vaiolo delle scimmie.

Il 7 Maggio 2022, l'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ha segnalato un caso importato in una persona proveniente dalla Nigeria. Il 20 Maggio 2022 altri 11 casi hanno portato il numero totale di casi di vaiolo delle scimmie confermati in Inghilterra a 20. A partire dal 18 Maggio, diversi Stati membri dell'UE hanno segnalato altri casi sospetti o confermati: Il Portogallo ha segnalato 23 casi, la Spagna ha 39 nuovi casi sospetti sotto indagine, in Belgio 4 casi confermati, in Germania 2 casi confermati, la Francia ha riportato il primo caso confermato, la Svezia ha segnalato un caso confermato in un uomo con precedenti di viaggio in Italia, i Paesi Bassi hanno riportato un caso confermato, un uomo con precedenti di viaggio in Belgio, l’Austria ha riportato il primo caso confermato. 

Al 23 Maggio 2022, erano stati segnalati 68 casi confermati in otto Stati membri dell'UE/SEE e almeno altri 42 casi sospetti sono in fase di indagine. Non si sono verificati decessi nei recenti casi di infezione. 

Sono stati segnalati casi anche al di fuori dell'Europa: in Canada due casi confermati e 20 sospetti tutti uomini e sottoposti a test di laboratorio a Montreal, un caso confermato a Boston, negli Stati Uniti, in un uomo adulto con una recente storia di viaggio in Canada e un caso probabile a New York. L'Australia ha segnalato due casi confermati, uno dei quali in un uomo con precedenti di viaggio nel Regno Unito. Israele ha segnalato un caso confermato e altri casi sospetti. La Svizzera ha segnalato un caso confermato con storia di viaggio in Europa.


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