Cronaca venerdì 06 dicembre 2019 ore 18:50
Sequestra l'ex cognata e abusa di lei nel pollaio
La vittima, intrappolata dall'aguzzino con la complicità del fratello, è rimasta prigioniera per quasi un mese, legata a una branda
RUFINA — Una vicenda orribile, con ancora molti punti oscuri: una donna di 53 anni è rimasta segregata per quasi un mese in un pollaio, legata a una branda metallica e alla mercè delle violenze dell'ex cognato, fratello dell'ex marito, il quale non ha partecipato agli abusi ma ha comunque contribuito ad attirarla nella trappola.
L'aguzzino è un uomo di 55 anni, italiano, arrestato dai carabinieri dopo che la vittima è riuscita a fuggire ed è corsa dai carabinieri per denunciare quanto accaduto. Adesso è accusato di sequestro di persona in concorso, lesioni, violenza sessuale, violenza privata, rapina e indebito utilizzo di carte di pagamento. Ma andiamo con ordine.
L'incubo, per la vittima, è iniziato lo scorso mese di settembre, quando l'ex cognato, con la complicità del fratello, l'ha attirata nella sua abitazione, situata in una zona isolata nelle campagne intorno alla Rufina. A un certo punto la donna si è fatta convincere a entrare in un capannone adibito al pollaio, dove l'ex cognato le ha strappato la borsa, l'ha picchiata selvaggiamente utilizzando anche un tubo di plastica e l'ha legata a una branda metallica. Da quel momento, per quasi un mese, la donna è rimasta prigioniera, terrorizzata e in condizioni di estremo degrado: l'ex cognato la slegava solo due volte, per pochi minuti, al fine di consentirle di nutrirsi con qualche biscotto e un po' d'acqua. Nel corso della prigionia le ha anche tagliato i capelli in modo rudimentale e l'ha costretta a scrivere una lettera indirizzata all'ex marito per informarlo che si sarebbe trasferita all'estero - giustificando così il fatto di essere diventata irreperibile - nonchè una delega alla compagna del 55enne affinchè potesse utilizzare la carta di pagamento per il reddito di cittadinanza da lei percepito.
Dopo alcuni giorni trascorsi nel pollaio la poveretta è stata trasferita in una roulotte dove l'ex cognato l'ha violentata. Alla fine di settembre, dopo un'assenza prolungata dell'aguzzino, la donna ha trovato il coraggio di scappare, percorrendo a piedi sei chilometri in mezzo a un bosco prima che un automobilista di passaggio si fermasse a soccorrerla.
Giunta a casa, la donna ha chiamato un'amica e poi i servizi sociali e i carabinieri. Le forze dell'ordine hanno così attivato il codice rosa, procedendo al trasferimento della 53enne in una struttura protetta.
Le indagini successive hanno trovato riscontri certi del racconto della donna e ieri pomeriggio l'ex cognato è stato arrestato mentre l'ex marito è stato sottoposto all'obbligo di dimora. Ancora da chiarire il ruolo della compagna del 55enne che si è prestata a utilizzare indebitamente la carta di pagamento della vittima.
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