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Attualità domenica 22 ottobre 2023 ore 17:45

Melanoma, l'immunoterapia batte le metastasi al cervello

Uno studio tutto toscano, il primo a livello mondiale, dimostra che a sette anni dalla diagnosi è vivo il 43% dei pazienti



SIENA — A sette anni di distanza dalla diagnosi di melanoma con metastasi cerebrali silenti, una delle forme tumorali più difficili da trattare, è vivo il 43% dei pazienti. A dimostrarlo, confermando la combinazione quale miglior strategia di cura in questi pazienti, è l’aggiornamento dei dati del trial clinico NIBIT-M2 realizzato dal Centro Immunoncologia dell’Aou Senese con la Fondazione NIBIT, diretti dal professor Michele Maio. Un risultato straordinario, se confrontato con circa il 10% relativo alle terapie standard, presentato nei giorni scorsi anche a Madrid dalla professoressa Anna Maria Di Giacomo in occasione del congresso dell’European Society of Medical Oncology (ESMO).

Il melanoma metastatico è stato il primo tumore che ha beneficiato dell’avvento dell’immunoterapia. Se in passato la sopravvivenza media a 5 anni dalla diagnosi era del 5% con la sola chemioterapia, oggi grazie alla combinazione di più farmaci immunoterapici la percentuale ad oltre 7 anni dalla diagnosi è prossima al 50%.

"Circa il 40% delle persone con melanoma metastatico - spiega la professoressa Di Giacomo - sviluppa metastasi a livello del sistema nervoso centrale, caratteristica che si associa ad una ridotta aspettativa di vita. In questi pazienti l’immunoterapia, a causa del suo meccanismo d’azione, non è mai stata considerata una valida strategia per arrivare a colpire il tumore metastatizzato al cervello".

Negli anni però, chiariscono ancora gli specialisti senesi, sempre più numerosi studi sul microambiente tumorale hanno lentamente cambiato il paradigma che considerava l'approccio immunoterapico poco utile nel trattamento delle metastasi cerebrali. Partendo da queste nuove evidenze lo studio NIBIT-M1, condotto dalla Fondazione NIBIT con la combinazione di ipilimumab e fotemustine in gruppo di 20 pazienti affetti da melanoma con metastasi cerebrali asintomatiche ha dimostrato iniziali segni di attività anche sulle metastasi cerebrali. Sulla scorta di queste osservazioni molto promettenti, la Fondazione NIBIT ha quindi sviluppato il trial clinico di fase III NIBIT-M2, il primo al mondo per questo genere di pazienti, volto a dimostrare l’utilità dell’immunoterapia di combinazione sulle metastasi cerebrali silenti e non precedentemente trattate.

"Lo studio - aggiunge Di Giacomo - ha comparato tre differenti strategie: quella standard, attraverso la somministrazione del chemioterapico fotemustina, la combinazione di fotemustina e ipilimumab, e la combinazione di ipilimumab e nivolumab. Dalle analisi, effettuate su 76 pazienti divisi in tre gruppi a partire da Gennaio 2013 a Settembre 2018, è emerso che la combinazione ipilimumab e nivolumab è stata in grado di migliorare significativamente diversi parametri tra cui, il più importante, la sopravvivenza globale rispetto alle altre due strategie di cura testate".


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