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Attualità lunedì 25 agosto 2025 ore 14:30
Varata la legge toscana sui caregiver familiari
Promulgata la legge che riconosce la figura dell'assistenza domestica per persone con disabilità o non autosufficienti: ecco che cosa prevede
TOSCANA — La figura del caregiver familiare, cioè di colui o colei che si occupa di una persona non autosufficiente in ambito domestico, ha trovato il proprio posto nell'ordinamento della Toscana.
Nella giornata di oggi, lunedì 25 Agosto, è stata finalmente varata la legge regionale che riconosce e promuove appunto la figura del caregiver, tramite uno stanziamento di 175mila euro annui fino al 2027. La legge era già stata approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 31 Luglio scorso.
"Con questa legge la Regione valorizza i caregiver familiari, donne e uomini che ogni giorno si prendono cura di un proprio caro con disabilità o non autosufficiente - ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani - era importante inquadrare nella normativa regionale, in particolare nel rapporto con la rete dei servizi sociosanitari, una figura che in tante famiglie svolge un compito prezioso e difficile e lo fa in maniera gratuita e volontaria. Rafforziamo così il nostro impegno a sostegno delle famiglie e delle persone più fragili".
La legge introduce principi chiave per il riconoscimento del ruolo del caregiver familiare in Toscana, ritenendolo una figura di fondamentale importanza all’interno della rete del sistema di welfare. Nel dettaglio, la disposizione prevede il suo coinvolgimento nei percorsi di cura attraverso i progetti personalizzati di assistenza e di vita, una rete di sostegno integrata tra servizi sociali, sanitari, enti locali, associazioni e Terzo settore e anche un centro di ascolto regionale con servizio telefonico per orientamento, supporto e informazione.
“Questa legge – ha concluso l’assessora al welfare Serena Spinelli - rappresenta un passaggio importante per far sì che questa figura, decisiva per la qualità di vita e il benessere della persona assistita, possa svolgere al meglio i suoi compiti, potendo contare sul supporto di tutti i soggetti sociali, sanitari e socio-sanitari con cui si trova a interagire.”
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