Attualità venerdì 21 marzo 2025 ore 18:20
L'acqua del rubinetto? "Buona ma non la berrei"

La stragrande maggioranza dei cittadini promuove sapore e odore dell'acqua del servizio idrico, ma oltre uno su 3 non si fida a riempire il bicchiere
TOSCANA — L'acqua del rubinetto? "Buona ma non la berrei". Proprio così: se il 76,2% delle famiglie promuove l'acqua erogata dal servizio idrico per odore, sapore e limpidezza, tuttavia poi in Toscana il 34,9% di loro non si fida a riempire caraffe e bicchieri.
Insomma, più di un toscano su tre storce il naso, e ciò malgrado la paghi a caro prezzo, con bollette che sono state tristemente incoronate come le più salate d'Italia. Per di più in pochi (6,3%) si lamentano per irregolarità nell'erogazione.
A rilevare l'orientamento di sfiducia nel bere l'acqua del rubinetto è Istat, che stamani ha diffuso il suo report "Le statistiche sull'acqua. Anni 2020-2024". Vari i parametri presi in esame, soprattutto di carattere gestionale. Si scopre così, ad esempio, che a livello regionale la gestione interamente specializzata del servizio di distribuzione è presente solo in Umbria, ma hauna forte incidenza anche in Toscana così come in Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Veneto.
Complessivamente, la maggioranza delle famiglie italiane (76,2%) nel 2024 ha valutato molto o abbastanza soddisfacente la qualità dell’acqua in termini di “odore, sapore e limpidezza”, con una percentuale in calo rispetto al 2023 quando era stata dell’86,4%.
Buona sì ma non bevuta: se i toscani che non si fidano sono il 34,9%, in Sicilia coloro che allontanano da sé il bicchiere colmo d'acqua del rubinetta sono la metà: il 50% tondo tondo. In Sardegna poco meno (48,2%) e a seguire ecco la Calabria (39,9%) e la Campania (35,9%). La Toscana segue a ruota.
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