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Attualità giovedì 23 gennaio 2025 ore 19:00
Acqua potabile toscana avvelenata dai Pfas, ecco le mappe

La Toscana è fra le regioni coi più elevati livelli di inquinante, e Arezzo è maglia nera d'Italia. I dati dell'ultimo rapporto firmato Greenpeace
TOSCANA — Acidi resistenti, idro e oliorepellenti e perciò molto impiegati nell'industria: queste sostanze perfluoroalchiliche sono note sotto la sigla Pfas, ed è facile intuire quanto nocive possano risultare per la salute umana, specie in caso di ingestione. Un vettore insospettabile di Pfas è l'acqua potabile, e la Toscana è fra le regioni della penisola a più elevato tasso di contaminazione. Non solo: Arezzo è maglia nera d'Italia.
Il dato arriva dall'ultimo rapporto firmato Greenpeace e dedicato proprio alla materia. L'organizzazione ha effettuato campionamenti sull'acqua potabile in tutta Italia, in tutti i capoluoghi più in un altro comune per area.
"Le situazioni più critiche si registrano in Liguria (8 campioni contaminati / 8 analizzati), Trentino Alto Adige (4/4), Valle d’Aosta (2/2), Veneto (19/20), Emilia Romagna (18/19), Calabria (12/13), Piemonte (26/29), Sardegna (11/13), Marche (10/12) e Toscana (25/31)", recita il report di Greenpeace. Al contrario, le regioni risultate con minori livelli di Pfas sono state Abruzzo (3/8), Sicilia (9/17) e Puglia (7/13).
Ecco la mappa dell'acqua potabile inquinata da Pfas in Italia.
Fra le città alla Toscana va il poco ambito primato, con Arezzo prima per concentrazione di Pfas fra le città d'Italia. Ecco in grafica i dati raccolti da Greenpeace.
"Considerando il parametro di legge 'Somma di Pfas', ovvero la somma di 24 molecole il cui valore, a partire dal Gennaio 2026, non dovrà superare 100 nanogrammi per litro - spiegano gli esperti che hanno analizzato i campioni e i dati - le città con le concentrazioni più elevate sono risultate Arezzo, Milano (Via Padova) e Perugia, seguite da Arzignano (Vi), Comacchio (Fe), Olbia (Ss), Reggio Emilia, Ferrara, Vicenza, Tortona (Al), Bussoleno (To), Padova, Monza, San Bonifacio (Vr), Ceccano (Fr) e Rapallo (Ge)".
La Toscana sotto lente
Il primato anche nazionale di Arezzo con un valore di 104,3 è assodato, e le altre città toscane in cui sono stati effettuati i campionamenti non mostrano mai dati altrettanto elevati. Dopo Arezzo c'è infatti Lucca con 22,7 e poi Montale con 18,8.
Nel parametro 'somma di Pfas' il comune campionato più virtuoso risulta Empoli (9,5). Tutti i risultati:
Ma c'è Pfas e Pfas. Purtroppo: "Il cancerogeno Pfoa è risultato il Pfas più diffuso, presente in un totale di 121 campioni (47%), seguito dal composto a catena ultracorta Tfa (104 campioni, il 40% del totale) e dal possibile cancerogeno Pfos (58 campioni, il 22 % del totale)". E ancora: "Molto diffusi risultano anche altri Pfas di più recente introduzione come Pfba e Pfbs oltre al 6:2 Fts".
Nelle città toscane i dati per singoli Pfas sono questi:
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