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Attualità giovedì 13 marzo 2025 ore 14:30

Cot, case e ospedali di comunità, ecco la nuova sanità di territorio

medico e infermiera

Decolla la sperimentazione dell'architettura su cui si reggerà l'assistenza e cura territoriale del futuro prossimo in Toscana. Le strutture coinvolte



TOSCANA — Da confine ligure a quello laziale, dalla costa al limitar dell'Umbria, in Toscana si sperimenta la nuova sanità territoriale. Prima del termine fissato per la conclusione ed il collaudo di case e ospedali di comunità che affiancheranno le centrali operative territoriali (Cot), regia e vera novità della nuova architettura, prende il via un percorso di sperimentazione dei servizi di prossimità condiviso con i sindacati dei pensionati. 

Le strutture coinvolte in tutta la regione sono 36, per una platea di cittadini composta da anziani e malati cronici e ovviamente i professionisti del sistema sanitario. Il percorso toccherà ciascuno dei 10 ambiti provinciali, a cui si aggiungono l’Empolese e la Versilia.

A Siena ieri si è svolta una delle tre tappe, quella per l'Asl Sud Est, del percorso di formazione dei volontari dei sindacati dei pensionati: era presente anche l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezzini. Il 21 Febbraio un altro incontro c'era stato a Prato (per l'Asl Toscana Centro) e il 19 Marzo toccherà a Pisa per l’Asl Nord Ovest.

A Giugno si tireranno le prime somme.

Le strutture coinvolte Asl per Asl

Nell’Asl Toscana Sud est la sperimentazione sarà portata avanti nelle Cot di Poggibonsi, Orbetello e Arezzo, nelle case di comunità di Sinalunga, Castiglion Fiorentino e Castel del Piano e negli Ospedali di comunità di Montalcino, Montevarchi e Grosseto.

Nell’Asl Toscana Nord ovest saranno coinvolte le Cot di Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Viareggio (Tabarracci), le case di comunità di Montignoso, Terricciola, Viareggio, le case della salute di Piazza al Serchio, Aulla, Doronatico e gli ospedali di comunità di Lucca (Campo di Marte), Volterra, Viareggio (Casa di cura Barbantini) e Cecina.

Nell’Asl Toscana centro invece saranno coinvolte le Cot di Borgo San Lorenzo, Empoli, Prato e Montecatini. La Casa di comunità a Firenze (Le Piagge), di San Miniato, di Vaiano e Quarrata e gli ospedali di comunità di Prato (Misericordia e Dolce), di Pistoia (Ceppo), di Firenze (Camerata), San Miniato.

"Colpo d'acceleratore sui servizi di prossimità"

“Vogliamo accelerare sui servizi di prossimità che caratterizzeranno la nuova assistenza sanitaria diffusa sul territorio", ha commentato il presidente della Toscana, Eugenio Giani. "Siamo in grado di farlo e la collaborazione con il sindacato dei pensionati sarà un’occasione utile anche a testare ed aggiustare eventualmente in corso d’opera il nuovo modello di servizi che stiamo costruendo”, ha aggiunto.

“Case di comunità, ospedali di comunità e Cot diventano veri laboratori di partecipazione – ha evidenziato l'assessore Bezzini -: laboratori in cui i dirigenti delle aziende e i professionisti, assieme ai sindacati dei pensionati e ai comitati di partecipazione, lavoreranno per monitorare l’impatto concreto della riforma, con gli occhi dei pazienti, e per migliorare e correggere eventualmente, se necessario, questi modelli. Un lavoro che sarà fatto sul campo, prendendo per mano coloro che hanno bisogno di una relazione ripetuta con il sistema sanitario, e che servirà a trasmettere la direzione che abbiamo intrapreso”. 

“Proprio dai sindacati dei pensionati – commenta ancora l’assessore – è arrivato lo stimolo a costruire nuovi modelli di assistenza territoriale partendo dalla prospettiva di chi ha bisogno di questi servizi. Il confronto va avanti da mesi”.

"Il territorio - hanno quindi commentato le organizzazioni sindacali dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp - è un presidio fondamentale per essere più vicini alle persone e rispondere ai loro bisogni di salute attraverso una sanità che sia anche gentile e amica, con particolare attenzione ai più fragili”. 

“Le sperimentazioni avviate – hanno proseguito - dovranno servire anche a evidenziare le aree di intervento per ridurre le difficoltà e le distanze nell'utilizzo degli strumenti digitali e fare in modo che la tecnologia sia davvero uno strumento di semplificazione e non un ulteriore fattore di disuguaglianza”.


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