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Attualità giovedì 16 giugno 2016 ore 15:51
Toscana da record per i rifiuti elettronici
L'anno scorso la raccolta differenziata di monitor, computer, radio, condizionatori ed elettrodomestici è cresciuta di cinque punti rispetto 2014
FIRENZE — La Toscana si conferma in vetta alle regioni del centro Italia sia per raccolta complessiva sia per media pro capite della raccolta di rifiuti elettronici, pari a 5,67 chili per abitante.
Il dossier realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE (Rifiuti apparecchiature elettriche e eletttroniche) è stato presentato dall'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni e dal direttore generale del centro Fabrizio Longoni.
I centri per il conferimentosono passati dal 192 a 198, in media cinque ogni 100mila abitanti. Firenze si conferma la provincia toscana con i maggiori quantitativi di RAEE raccolti, pari a 6 milioni e 394mila chili.
Seguono nell'ordine Pisa con 2.646.810 chili, Lucca con 2.504.796 chili che registra anche la migliore raccolta pro capite a livello regionale e Arezzo con 2.001.442 di chili.
I grandi bianchi, cioè i grandi elettrodomestici, sono i più raccolti (35 per cento del totale), seguiti dal gruppo Freddo e Clima (27 per cento), quello di tv e monitor (24 per cento) mentre i piccoli elettrodomestici sono a quota 14 per cento.
"La Toscana conferma anche nel 2015 il trend positivo dei risultati di raccolta dei RAEE attestando l'impegno quotidiano e la sensibilità dei cittadini toscani nella raccolta differenziata - ha commentato l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni - Questi risultati ci consentono di valutare positivamente la scelta di sostenere e finanziare in accordo con le Autorità d'Ambito la diffusione dei centri di raccolta che nel 2015 ben 80 in più rispetto al 2009. Anche questo contribuisce ad andare verso ciò che l'Europa ci chiede: di passare a un modello circolare, minimizzando gli impieghi delle risorse, riducendo gli sprechi e considerando ogni scarto dell'attività umana di produzione o consumo come potenziale risorsa da riutilizzare e da reintrodurre nei cicli industriali".
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