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Attualità giovedì 31 agosto 2023 ore 21:45

Granchio blu, il killer del mare accelera l'invasione

La specie, molto aggressiva, si sta espandendo in Toscana tagliando reti e divorando pesci e molluschi. Ma può essere anche una risorsa sulla tavola



TOSCANA — Dalla Maremma alla Versilia passando per la riviera apuana, Marina di Pisa e la laguna di Orbetello, il granchio blu si sta impadronendo velocemente delle coste toscane. Si moltiplicano infatti gli avvistamenti e le catture dei pescatori così come i danneggiamenti alle attrezzature di pesca in particolare alle reti che vengono tagliate dalle sue potenti chele. Insomma, il “killer dei mari” che arriva dalla sponda occidentale dell’Oceano Atlantico sta mettendo in serio pericolo biodiversità marina e la sopravvivenza delle imprese delle pesca e dell’acquacoltura. 

A lanciare ancora l'allarme è Coldiretti Toscana preoccupata per le gravi conseguenze sull’economia ittica dell’invasione di questa specie molto aggressiva che divora tutto quello che trova, dai molluschi ai pesci, dagli avannotti alle uova. “Il granchio blu non ha in questo momento predatori naturali nel nostro Mar Mediterraneo. L’unica specie candidabile, oltre all’uomo, potrebbe essere il polpo che deve però ancora abituarsi a questo nuovo inquilino. – spiega Danilo Di Loreto, responsabile impresa pesca Coldiretti Toscana – Fino allo scorso anno gli avvistamenti e le catture erano molto contenute. In un anno il quadro è completamente mutato. Ormai è presente su quasi tutte le nostre coste e rappresenta un pericolo”.

Per contenere la proliferazione del granchio blu, spinta dal caldo e dai cambiamenti climatici, il Governo ha approvato all’interno del decreto Asset lo stanziamento di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura ed al suo smaltimento. “La prima importante azione che dobbiamo mettere in campo è arrivare presto ad una prima stima dei danni alle attrezzature e alla mancata produzione e poi passare all’azione contenendo la proliferazione con pesche mirate laddove si riproducono. 

Ma può essere anche una opportunità per il settore della ristorazione, della vendita dove già oggi, in alcune zone, si possono trovare ad un prezzo di 8 euro al chilo, e della trasformazione visto che all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, è un prodotto molto richiesto ed apprezzato. Lo peschiamo qui e lo esportiamo nei paesi da dove è arrivato facendocelo pagare sotto forma anche di sughi e preparati. E’ quindi importante creare un nuovo mercato” termina Coldiretti Toscana.


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