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Attualità venerdì 27 giugno 2025 ore 11:20
Oltre 14.700 domande per il bando Nidi Gratis
Il numero di famiglie che ha richiesto l'accesso al contributo è aumentato grazie all'innalzamento della soglia Isee. Cosa succede adesso
TOSCANA — Sono complessivamente 14.717 le domande presentate dalle famiglie per il bando Nidi Gratis, promosso dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, in vista dell’anno educativo 2025/2026. Ieri la chiusura dei termini, ora si apre la fase di verifica dei requisiti delle singole richieste da parte degli uffici.
Per questa edizione, la terza, la platea potenziale era stata allargata in virtù dell’innalzamento a 40mila euro della soglia Isee.
“La Toscana si conferma terra di diritti - sottolineano il presidente della Regione Eugenio Giani e l'assessora regionale all'istruzione Alessandra Nardini - a partire da quelli delle bambine e dei bambini, come il diritto all'educazione. Non solo con questo bando tagliamo il traguardo dei tre anni di vita del progetto regionale Nidi Gratis, un fiore all'occhiello delle nostre politiche educative e senza dubbio una delle misure più importanti e di cui siamo più orgogliosi tra quelle attivate in questa legislatura, ma vogliamo ricordare anche la scelta di innalzare la soglia Isee per ampliare la platea di beneficiarie e beneficiari".
“Vogliamo che in Toscana il nido sia veramente un diritto per tutte le bambine e per tutti i bambini, e non un privilegio”, proseguono il presidente e l'assessora all'istruzione.
“Il nostro è un impegno concreto contro le disuguaglianze e le povertà educative, per prevenire abbandono e dispersione scolastici successivi e promuovere il successo formativo", aggiungono.
"Investire nel rendere accessibili i servizi educativi per la prima infanzia - è poi la sottolineatura - significa consentire alle giovani famiglie di poter conciliare tempi di vita e di lavoro e, in una società dove ancora oggi purtroppo il tempo di cura grava quasi esclusivamente, o comunque per la stragrande maggioranza, sulle donne, significa dunque favorire l'occupazione femminile”.
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