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Attualità lunedì 16 dicembre 2024 ore 14:00

Per le persone fragili 6.600 badanti accreditati

mani di donne giovane e anziana

Per far incontrare domanda e offerta, la Toscana punta sui Centri per l'impiego. Accordo per la sperimentazione in sei zone, ecco quali



TOSCANA — Sono oltre 6.600 le e i badanti che in Toscana hanno effettuato i percorsi di qualificazione ed accreditamento, ma adesso la Regione guarda avanti e punta a coinvolgere i Centri per l'impiego in un ruolo sempre più centrale nel far incontrare la domanda e l'offerta. Come? Con un accordo che verrà sottoscritto dalla stessa Regione Toscana con Arti (Agenzia regionale toscana per l’impiego), il cui schema è già stato approvato dalla giunta regionale su proposta delle assessore Serena Spinelli (politiche sociali) e Alessandra Nardini (formazione professionale e lavoro).

La popolazione va verso un progressivo invecchiamento, in Toscana anche più che altrove, ed è così che le assistenti e gli assistenti familiari, o badanti, hanno assunto un ruolo decisivo nella vita di tantissime persone anziane o fragili, aiutandole a vivere in autonomia e nel loro ambiente.

Allo stesso modo per tantissimi lavoratrici e lavoratori (si stima siano quasi 50mila in Toscana) si tratta di una opportunità d’impiego importante. A fronte di questa situazione, spesso la difficoltà è quella di tenere insieme i bisogni e le richieste.

Un ruolo di primo piano ai Centri per l'impiego

Grazie a questo accordo, la Regione avvierà sperimentalmente una serie di interventi volti a far sì che i Centri per l’Impiego diventino sempre di più un punto di riferimento e di incontro virtuoso tra domanda e offerta affinché possa essere offerta alle famiglie una risposta ai bisogni integrata e individualizzata.

I Centri per l’Impiego coinvolti dalla sperimentazione saranno 6: Siena, Livorno, Pisa, Prato, Lucca e Zona Empolese. Tale sperimentazione sarà successivamente diffusa nell'intero territorio della Regione Toscana.

Compito del Centro per l’Impiego, nei confronti delle famiglie, sarà di dare informazioni sui servizi esistenti (in particolare Pronto badante, il servizio dedicato a questa esigenza), di orientarli sui percorsi di assistenza domiciliare nell’ambito della Non Autosufficienza, di rilevare il bisogno di assistente familiare pubblicando la loro offerta sul Portale Toscana Lavoro, di trasmettere i curricula dei soggetti inseriti negli elenchi delle operatrici e degli operatori individuali accreditati, messi a disposizione dai Comuni. Infine, di seguire tutti i passaggi sino alla definizione dell’accordo di lavoro.

Dall’altra parte il Centro per l'Impiego aiuterà le lavoratrici e i lavoratori già accreditati a predisporre il curriculum vitae, e li terrà costantemente informati sulle opportunità di lavoro in arrivo. Alle lavoratrici e ai lavoratori non accreditati verrà invece garantita tutta l’assistenza necessaria a favorire il percorso di accreditamento.

Una delle finalità di questo accordo, infatti, sarà quella di favorire l’inserimento delle e degli assistenti familiari negli elenchi predisposti dai Comuni: il sistema dell’accreditamento costituisce infatti la premessa essenziale per operare a livello pubblico sull’incrocio tra domanda e offerta di lavoro nell’ambito dell’assistenza familiare.

Per accreditarsi sarà necessario che le operatrici e gli operatori si regolarizzino attraverso almeno uno di questi requisiti: un rapporto di lavoro in campo assistenziale comprovato dall'iscrizione all'Inps, un'esperienza professionale di almeno tre mesi in questo ambito, l’attestazione di una formazione in campo assistenziale.

"Un equilibrio fra occupazione ed assistenza sociale"

"Negli ultimi anni – ha commentato Spinelli - abbiamo lavorato per definire in maniera sempre più chiara la figura dell'assistente familiare all'interno della rete di presa in cura sociosanitaria, anche nell'ottica di favorirne la qualificazione. In particolare, il lavoro sull'accreditamento, svolto con i Comuni toscani, ha dato e sta continuando a dare risultati significativi, con attualmente oltre 6.600 assistenti familiari accreditati".

L’assessora Nardini, a sua volta, ha sottolineato: “Arti è sempre più efficace ed efficiente nel dare risposte al disallineamento di competenze, ed è motivo di soddisfazione che ora possa mettere a disposizione le proprie competenze e la propria esperienza in un settore come quello dell’assistenza domiciliare, dove questioni del mondo del lavoro e politiche di assistenza sociale si intrecciano”. 

“Con questo progetto sperimentale siamo certe di compiere un passaggio importante a supporto di lavoratrici e lavoratori da un lato e delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie dall’altro”.


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