Pneumatici fuori uso, 1.156.000 pezzi in un anno

I Pfu recuperati in Toscana formerebbero una fila lunga 3 volte l'Arno. Divengono asfalto e anche combustibile, forte risparmio economico e ambientale

TOSCANA — Solo nel 2024 in Toscana sono stati raccolti e avviati a riciclo 1.156.000 pneumatici fuori uso, i Pfu. Con un peso di 10.507 tonnellate, se i singoli pezzi venissero disposti in fila coprirebbero una distanza di circa 3 volte la lunghezza del fiume Arno.

Il dato arriva da Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei Pfu in Italia che sul territorio regionale ha soddisfatto 3.044 richieste di prelievo presso i punti di raccolta tra gommisti, stazioni di servizio e autofficine.

La raccolta in Toscana si inserisce nel più ampio quadro nazionale che ha visto Ecopneus raccogliere complessivamente 168.034 tonnellate di Pfu, superando del 10% il target stabilito per legge, garantendo il raggiungimento degli obiettivi straordinari fissati dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica per affrontare le difficoltà del sistema nazionale di raccolta.

Un traguardo raggiunto grazie a una raccolta capillare che ha permesso di esaudire oltre 45mila richieste di prelievo presso più di 18.500 punti di generazione in tutta Italia.

E ora si guarda avanti: "Per il 2025, puntiamo a consolidare ulteriormente il nostro presidio territoriale e le collaborazioni con istituzioni e aziende locali", ha dichiarato Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Ecopneus.

Il risparmio di CO2, acqua, minerali e fossili

La gestione dei Pfu rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare, in grado di generare benefici ambientali concreti e misurabili. Ogni anno, il recupero dei Pfu consente di evitare l'emissione di circa 300mila tonnellate di CO2 equivalente, un quantitativo paragonabile alle emissioni di oltre 180mila autovetture che percorrono 10mila chilometri in un anno.

A questo si aggiunge un risparmio di più di 1 milione di m3 di acqua, equivalente al consumo medio giornaliero di circa 5,6 milioni di italiani, e di oltre 270mila tonnellate di risorse minerali e fossili, pari al peso di 558 treni Frecciarossa 1000.

"L'impegno - spiegano da Ecopneus - genera anche importanti benefici economici, tra i quali un risparmio per il Paese di circa 80 milioni di euro legato alla riduzione delle importazioni di materiale vergine".

Asfalto, isolamento, arredi: così il riuso

I Pfu raccolti vengono trasformati in gomma riciclata per numerose applicazioni: dalle pavimentazioni sportive agli asfalti modificati, dai materiali per l'isolamento di edifici agli elementi dell'arredo urbano, fino all'impiego nei settori industriali.

"Gli asfalti modificati con gomma riciclata, in particolare, rappresentano un'eccellenza tecnologica che unisce sicurezza, sostenibilità ambientale e prestazioni superiori: sono più silenziosi, durevoli e resistenti, garantendo minori costi di manutenzione nel lungo periodo", sottolineano gli esperti.

Un'ulteriore applicazione è rappresentata dal recupero energetico attraverso la trasformazione dei Pfu in combustibile, offrendo un'alternativa energetica più sostenibile, con minori emissioni rispetto ai combustibili tradizionali. Questa soluzione trova impiego ottimale nei cementifici, dove l'acciaio contenuto nei Pfu viene valorizzato, riducendo la necessità di utilizzare ossido di ferro vergine.

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