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Attualità giovedì 16 gennaio 2025 ore 18:00
Economia circolare, ecco il piano della Toscana

Il voto del Consiglio regionale sancisce l'approvazione definitiva. Giani: "La Toscana ha abbracciato la sfida della sostenibilità"
TOSCANA — Ottimizzare il recupero di materia prima dai rifiuti e minimizza il residuo, con lo sguardo puntato verso gli obiettivi comunitari in tema di riciclo. Sono gli obiettivi del nuovo "Piano regionale dell’economia circolare (Prec) - Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati" divenuto realtà dopo l'ok del Consiglio regionale, che ha sancito l'approvazione definitiva del principale strumento di indirizzo, programmazione ed attuazione per la gestione del ciclo dei rifiuti in Toscana.
Con l'approvazione del piano, ha sottolineato dal presidente della Regione Eugenio Giani, "Potremo accedere a 50 milioni di euro di finanziamenti Pnrr, che ci permetteranno di realizzare, in questa legislatura, il più forte e concreto intervento sullo smaltimento dei rifiuti visto in Toscana negli ultimi decenni”.
“La Regione – aggiunge il presidente – ha abbracciato la sfida della sostenibilità attraverso un piano che ottimizza il recupero di materia prima dai rifiuti e minimizza il residuo. Questo sarà possibile grazie a 19 nuovi impianti, tra realizzati e in corso di realizzazione, che vanno dal riciclo dei rifiuti tessili a quello dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee), fino ad arrivare a piattaforme più complesse come quella di Scarlino, che risponderà alle esigenze del distretto cartario di Lucca gestendo il pulper, oppure l’ossidatore termico che sarà previsto a Peccioli che si candida come uno degli impianti più innovativi per la chiusura del ciclo e il progressivo superamento delle discariche”.
“Grazie a questo patrimonio di progetti – conclude Giani - potremo raggiungere gli obiettivi comunitari della riduzione al 10% del conferimento dei rifiuti in discarica ed il progressivo incremento, fino al 65%, del riciclo di materia al 2030. Oggi vediamo il risultato di un lavoro che ha messo al centro la collaborazione istituzionale e l’innovazione tecnologica, stabilendo anche per i rifiuti speciali l’applicazione di principi generali di tutela dell’ambiente e della salute e riservando particolare attenzione al tema della legalità e del controllo”.
19 i nuovi impianti di riciclo e recupero in corso di realizzazione e autorizzazione, a cui si sommano quelli di digestione anaerobica per il recupero dell’organico che, ha spiegato l'assessora regionale all’ambiente Monia Monni "Ci consente concretamente di stoppare un export di rifiuti dalla Toscana che pesava 160.000 tonnellate all’anno. Questa è una svolta radicale e strategica, nel segno del percorso di conversione ecologica che vogliamo realizzare per la Toscana”.
Monni ricorda inoltre le finalità “di questo primo piano regionale dell’economia circolare, che si articola su tre dimensioni. Quella industriale, perché puntiamo verso una filiera innovativa di trattamento, che si alimenta di materie riciclate e recuperate e che guarda alle operazioni ambientalmente più virtuose in termini di trattamento. Quella sociale, perché da una parte puntare sul riuso significa attivare straordinarie forme di economia collaborativa e dall’altra sviluppare una complessa rete impiantistica significa stimolare nuova e più stabile occupazione. Vi è poi la dimensione della legalità che per la prima volta trova spazio in un atto di pianificazione in materia di rifiuti, ma ritenevamo imprescindibile individuare azioni cogenti per aumentare quanto più possibile i nostri anticorpi rispetto ai tentativi di infiltrazione che in ogni parte di Italia interessano ancora il delicato e complesso settore dei rifiuti”.
“Questo Piano – conclude l’assessora – è infine anche lo strumento con cui si dà concretezza al lavoro articolato e non semplice sul tema delle bonifiche, che vede in Toscana la presenza di siti estremamente complessi, ma che vede al contempo la determinazione dell’amministrazione regionale a sanare ferite dolorose, restituendo pezzi di territorio agli usi legittimi”.
Proposte impiantistiche
A seguito dell’Avviso pubblico del 2021 sono giunte alla Regione Toscana 41 proposte impiantistiche, di cui 39 sono state ritenute coerenti. Tra queste 12 risultano già realizzate o in corso di realizzazione, mentre per altri 7 impianti sono in corso le procedure di autorizzazione.
Realizzati o in fase di realizzazione
1) Rugi Srl - Collevaldelsa: impianto di selezione meccanica/manuale.
2) AISA - Arezzo: impianto di selezione e valorizzazione imballaggi
3) Acea Ambiente - Monterotondo Marittimo: impianto di digestione anaerobica
4) Sienambiente - Asciano: impianto di digestione anaerobica FORSU e scarti ligneocellulosici
5) Reti Ambiente - Massarosa: impianto di valorizzazione degli imballaggi
6) FUTURA - Grosseto località Strillaie: nuova linea di digestione anaerobica
7) Alia - Firenze: impianto di trattamento RAEE
8) Iren - Scarlino: polo tecnologico composto da tre impianti, di cui uno per il trattamento di pulper di cartiera e degli scarti in plastica eterogenea plasmix
9) TB spa - Terranuova Bracciolini: impianto di valorizzazione RAEE
10) Reti ambiente - Massa: impianto di digestione anaerobica
11) Alia - Prato: impianto per la selezione delle frazioni tessili
12) AER - Selvapiana: impianto di produzione biometano da FORSU
In fase di autorizzazione
1) Revet - Pontedera: interventi di efficientemento e potenziamento degli impianti di selezione e riciclo plastiche;
2) Ascit - Capannori: impianti di selezione rifiuti tessili
3) Reteambiente - Peccioli: impianto di ossicombustione; ossicombustore
4) Vetro Revet - Empoli: impianti di trattamento rifiuti di vetro urbani;
5) Retiambiente - Massarosa: impianto di valorizzazione imballaggi carta e cartone;
6) Ascit - Capannori: impianto di trattamento e recupero di prodotti assorbenti ad uso personale;-
7) RetiAmbiente - Cecina: impianto di trattamento dei rifiuti provenienti dallo spiazzamento delle strade e dalla pulizia degli arenili (Poseidonia spiaggiata).
Sono stati inoltre già realizzati extra avviso pubblico due impianti di biodigestione anaerobica che consentiranno di trattare la frazione organica in Toscana evitandone il trasporto al di fuori dei confini regionali:
1) Alia Montespertoli
2) Albe Peccioli
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