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Attualità martedì 05 novembre 2024 ore 09:45

Senza banca, un Osservatorio sulla desertificazione

sportello bancario

Sono 46mila i toscani che vivono in uno dei comuni privi di sportelli, il 9,5% del totale. Via libera all'istituzione dell'organismo di monitoraggio



TOSCANA — In Toscana sono 46mila i cittadini che vivono in aree prive di sportelli bancari, e a loro si aggiungono altre 103mila persone residenti in comuni con un solo sportello. Inoltre il 9,5% dei comuni toscani non dispone di sportelli bancari e un ulteriore 18% ha solo una filiale operativa: si chiama desertificazione bancaria, e per monitorare il fenomeno progressivamente in espansione il Consiglio regionale della Toscana ha dato il primo via libera all'istituzione di un Osservatorio ad hoc.

La riduzione nell’accesso ai servizi finanziari per i residenti in determinati territori ha conseguenze particolarmente rilevanti nelle aree interne, rurali e montane, dove anche le alternative digitali sono spesso insufficienti a causa della mancanza di infrastrutture adeguate. 

Per contrastare il fenomeno – che comporta un “isolamento crescente per le persone residenti in queste aree, con un rischio di esclusione sociale ed economica”, specie per le fasce della popolazione d’età più avanzata, e ha come ulteriore effetto anche quello di una difficoltà di finanziamento delle piccole e medie imprese dei territori considerati - la commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana, presieduta da Marco Niccolai (Partito democratico) ha approvato con voto unanime una proposta di risoluzione in merito all’istituzione di un Osservatorio regionale sulla desertificazione bancaria. 

L’atto d’indirizzo, che passa ora all’esame dell’Aula, impegna la giunta regionale a “istituire un Osservatorio regionale sulla desertificazione bancaria, coinvolgendo tra gli altri le rappresentanze istituzionali, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali ed i principali soggetti del settore bancario presenti sul territorio toscano, con il compito di monitorare l’evoluzione del fenomeno, raccogliere e analizzare dati aggiornati sulle chiusure degli sportelli, nonché di promuovere soluzioni mirate a garantire la presenza di tali servizi nelle aree più svantaggiate tenendo conto delle specifiche esigenze dei territori”.

Oltre alla situazione dei privati cittadini, il testo della proposta di risoluzione mette a fuoco quella delle imprese: “2.900 hanno sede in comuni che non vedono la presenza di alcuna banca e 7.400 imprese hanno sede in comuni con un solo sportello bancario”. Nel complesso, la superficie del territorio toscano priva di sportelli bancari “è pari al 5% del totale”.

“Purtroppo, oltre agli sportelli, vengono spesso chiusi anche gli Atm, con un ulteriore danno all’utenza ed è già emerso con chiarezza che alla chiusura degli sportelli bancari corrisponde una riduzione degli affidamenti alle imprese locali. Tutto questo accade il più delle volte con una scarsa o tardiva comunicazione agli enti locali”, ha spiegato il presidente Marco Niccolai

L'Osservatorio: per fare cosa

L’istituzione di un Osservatorio regionale “può essere uno strumento efficace per monitorare l’andamento delle chiusure degli sportelli e analizzare in modo puntuale le esigenze delle diverse comunità”. 

Questo organismo “potrebbe favorire la raccolta di dati aggiornati, l’analisi delle criticità specifiche del territorio e la promozione di iniziative mirate a mantenere una rete minima di servizi bancari anche nelle aree meno servite, coinvolgendo le istituzioni, le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali in un dialogo costante per sviluppare soluzioni innovative”. 

Potrebbe inoltre “contribuire a individuare buone pratiche già sperimentate in altre regioni, come la creazione di sportelli mobili o la collaborazione con altre istituzioni locali per garantire un punto di accesso ai servizi bancari, adattando tali soluzioni alle specificità del territorio toscano e favorendo il mantenimento di un servizio di prossimità per i cittadini che vivono nelle aree a rischio di desertificazione”.

Hanno detto

“La desertificazione bancaria crea disagi enormi specie alle persone più anziane – ha dichiarato il consigliere Maurizio Sguanci (Italia viva) –. Si dovrebbe definire e garantire una distanza massima che tenga conto della possibilità di spostamenti della popolazione”.

“Anche noi siamo favorevoli, sebbene sappiamo che gli osservatori possono fare o non fare”, ha dichiarato Luciana Bartolini (Lega). “Serve cercare soluzioni mirate a garantire la presenza dei servizi nelle Aree interne, per aiutare queste zone a non spopolarsi di più”.

“Il tema di questo atto d’indirizzo – ha detto Cristiano Benucci (Pd) – ci permette di concentrarci su un servizio che è privato, ma ha effetti molto rilevanti sulla popolazione. C’è una generazione che ha ovvie difficoltà nell’utilizzare servizi telematici. L’osservatorio può essere il luogo in cui si discute con i grandi gruppi bancari”.

“Andiamo incontro alla richieste dei sindacati sentiti in audizione”, ha ricordato Elena Rosignoli (Pd), che ha sottolineato l’importanza di sostenere anche la presenza di Atm. Il consigliere Marco Martini (Pd) ha sottolineato anche la necessità di evitare di appesantire la viabilità “l’osservatorio è un passo importante, non sarà sufficiente: occorre uno screening per individuare le chiusure programmate nel prossimo anno e si dovranno cercare forme d’incentivazione”.


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