Questo sito contribuisce alla audience di 
Toscana Media News quotidiano online.
Percorso semplificato Aggiornato alle 19:30 METEO:FIRENZE13°  QuiNews.net
Toscana Media News - Giornale Online
domenica 16 marzo 2025
Tutti i titoli:
corriere tv
L'amministrazione Trump deporta centinaia di migranti in El Salvador: il video choc degli uomini incatenati
L'amministrazione Trump deporta centinaia di migranti in El Salvador: il video choc degli uomini incatenati

Imprese & Professioni venerdì 03 gennaio 2025 ore 06:10

​Tempi di pagamento nel trasporto alimentare: cosa dice la legge?

Le più importanti novità nel panorama normativo italiano in fatto di filiera alimentare



TOSCANA — "Quali sono i termini da rispettare?" Questa è la domanda che molti operatori della filiera agroalimentare si pongono quando si parla di tempi di pagamento. In questo settore, la normativa ha subito modifiche significative, con l’obiettivo di rendere più chiari e trasparenti i rapporti tra le imprese.

L'entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 198/2021 – che recepisce la Direttiva UE 2019/633 – ha introdotto importanti novità nel panorama normativo italiano, ponendo un particolare accento sulla tutela dei soggetti più vulnerabili della filiera e sulla prevenzione delle pratiche commerciali sleali. Per chi opera nel settore del trasporto alimentare, conoscere e rispettare questi nuovi parametri è ormai una condizione necessaria per poter mantenere rapporti stabili e competitivi nel mercato.

La filiera agroalimentare nel mirino del legislatore

La filiera agroalimentare, dalla produzione alla distribuzione, è tradizionalmente caratterizzata da rapporti di forza spesso squilibrati, nei quali il soggetto più debole rischia di subire condizioni contrattuali o prassi poco favorevoli. Il legislatore, con il D.Lgs. 198/2021, ha quindi stabilito un quadro normativo più rigoroso, volto ad assicurare condizioni di pagamento più eque e a contrastare i ritardi sistematici.

Questa nuova disciplina interessa direttamente anche i trasportatori, la cui attività è fondamentale per garantire che i prodotti alimentari – specialmente quelli deperibili – arrivino a destinazione in tempi e modi adeguati. Uno dei punti centrali della norma è rappresentato proprio dalla definizione di termini di pagamento massimi, distinguendo tra prodotti deperibili e non deperibili.

Tempi di pagamento: 30 giorni per i prodotti deperibili, 60 giorni per gli altri

La legge fissa precisi limiti temporali entro cui le transazioni devono essere saldate. Nel dettaglio:

  • Prodotti deperibili: il pagamento deve avvenire entro 30 giorni dalla data di consegna o dall’emissione della fattura (se successiva alla consegna).
  • Prodotti non deperibili: il termine massimo di pagamento è fissato a 60 giorni.

Questo meccanismo mira a garantire una maggiore puntualità e ad evitare che i fornitori di servizi o prodotti vengano penalizzati da ritardi prolungati. Per il trasporto di alimenti, soprattutto di quelli più delicati, che impongono quindi per loro stessa natura anche costi più elevati di gestione, rispettare questi termini diventa un requisito fondamentale per mantenere un rapporto equilibrato con i propri partner commerciali.

Cosa rientra nella definizione di prodotti deperibili?

I prodotti deperibili sono quelli che, per loro natura, non possono essere conservati per un lungo periodo senza deteriorarsi. Nel settore alimentare, questo include la maggior parte dei prodotti freschi, dalla frutta alla verdura, dal latte ai prodotti caseari, fino alla carne fresca, al pesce e ai derivati. Assicurare che il pagamento per il loro trasporto avvenga entro 30 giorni significa ridurre gli effetti negativi di eventuali ritardi, garantendo maggiore sicurezza economica agli operatori coinvolti.

Sanzioni e conseguenze per chi non rispetta i termini

Il Decreto Legislativo n. 198/2021 prevede un sistema di controlli e sanzioni per chi non si adegua alle nuove regole. Le pratiche commerciali sleali, come il mancato rispetto dei tempi di pagamento, possono comportare sanzioni amministrative anche di rilievo. Inoltre, la non conformità alla normativa può tradursi in una perdita di credibilità sul mercato, con la conseguente difficoltà ad accedere a nuove opportunità di business.

Oggi, più che mai, la trasparenza e la correttezza nei rapporti commerciali sono diventati indicatori di affidabilità e professionalità. Il trasportatore che riesce a dimostrarsi conforme alle regole, non solo dal punto di vista operativo ma anche amministrativo, può vantare un importante valore aggiunto agli occhi di produttori, distributori e altri attori della filiera.

Riduzione del rischio: procedure e controlli

Applicare correttamente la normativa significa, in primo luogo, adottare procedure interne chiare e lineari: dalla gestione della fatturazione, all’organizzazione dei flussi finanziari, fino alla definizione di accordi contrattuali trasparenti e rispettosi dei termini di legge. Integrare queste pratiche all’interno dei processi aziendali consente di ridurre il rischio di contenziosi e di aumentare la stabilità delle relazioni commerciali.

Allo stesso tempo, le imprese di trasporto possono beneficiare di una revisione complessiva delle loro procedure per assicurarsi di essere sempre in regola. Un trasportatore allineato alle regole della filiera è percepito come un partner affidabile, capace di garantire non solo la puntualità nelle consegne, ma anche la correttezza nella gestione dei flussi finanziari.

Il contratto di trasporto: una leva strategica sottovalutata

Al di là dell’aspetto meramente normativo sui tempi di pagamento, emerge la necessità di interpretare correttamente l’intero quadro contrattuale che sorregge l’attività di trasporto di prodotti alimentari. La vera differenza, infatti, non consiste soltanto nel rispettare scadenze e formalità, bensì nel costruire rapporti commerciali fondati su criteri di equilibrio, trasparenza e affidabilità. Il Decreto Legislativo n. 198/2021 si inserisce in un contesto più ampio, in cui il contratto di trasporto non è più percepito come un mero scambio di beni e servizi, ma come un accordo strategico, regolato da principi di correttezza e capacità previsionale.

In questo senso, la piena comprensione della normativa – con tutte le sue implicazioni circa la responsabilità del vettore, la definizione degli obblighi accessori e le modalità di risoluzione delle controversie – rappresenta un passo ulteriore verso una gestione consapevole dei rischi e delle opportunità. Come illustrato in questo approfondimento sul contratto di trasporto di cose, il presidio legale costituisce la base per affrontare non soltanto le questioni legate ai termini di pagamento, ma anche le molteplici variabili operative che caratterizzano la filiera alimentare: dalla corretta conservazione della merce alla tempestività nella consegna, fino alle tutele e agli indennizzi previsti in caso di inadempimento.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Ti potrebbe interessare anche:

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno