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Attualità venerdì 26 gennaio 2024 ore 11:30
Trasporto sociale, prima fase per 862 toscani
In Toscana il servizio è previsto anche per quanti necessitino di spostarsi con accompagnatore o operatore sanitario. Tutti i dati
TOSCANA — Sono stati 862 i voucher attivati per il trasporto sociale in Toscana nella prima fase di sperimentazione. Molti, tenendo conto che ogni voucher di servizio può includere più di un viaggio. La Toscana offre gratuitamente il serivizo ai pazienti in dialisi, ma è previsto anche per quanti necessitino di accompagnatore o operatore sanitario e si effettua su base Isee.
A tirare le somme della sperimentazione è stato il responsabile della Direzione Sanità, welfare e coesione sociale della Regione Toscana, Federico Gelli, in un'audizione effettuata nell'ultima seduta della commissione sanità del Consiglio regionale, presieduta dal consigliere Enrico Sostegni (Pd).
Ed ecco come è andata: la prima fase della sperimentazione del trasporto sociale si è conclusa il 30 Novembre 2023. I dati parlano di 862 voucher emessi (ogni voucher dipende dal tipo di prestazione e può comprendere anche più viaggi) e di 24 richieste annullate.
Ancora: 371 sono stati prenotati da un operatore Asl, 360 dai cittadini, 97 da un delegato del cittadino, 42 da operatore dell’Azienda ospedaliera universitaria, 15 dal Caf, 1 dalla Bottega della Salute.
Di questi 726 hanno riguardato persone in fascia Isee fino a 9360 euro; 64 in fascia Isee fino a 12mila euro, 68 fino a 15mila euro, 28 fino a 18mila euro.
Per quanto riguarda il chilometraggio, 244 voucher sono stati emessi per viaggi superiori a 50 chilometri; 220 per distanze tra 30 e 50 chilometri; 234 per distanze tra 10 e 30 chilometri; 188 per distanze inferiori o uguali a 10 chilometri.
E ora si guarda avanti: dal primo Dicembre 2023 al 23 Gennaio 2024 sono stati emessi altri voucher: 40 prenotati attraverso operatore Asl, 56 dai cittadini, 12 da un delegato del cittadino, 6 da operatore dell’Azienda ospedaliera universitaria. Di questi 82 sono erogati a cittadini che hanno un reddito Isee inferiore a 9360 euro; 27 in fascia fino a 15mila euro, 5 fino a 22mila euro. Cinquantaquattro voucher sono stati emessi per distanze superiori a 35 chilometri, 53 per distanze superiori a 5, e 7 per distanze inferiori o uguali a 5 chilometri.
La normativa e l'analisi dei dati
La Toscana in materia di trasporto sanitario ha scelto di introdurre nella legge 40 meccanismi di tutela che vanno oltre al trasporto di emergenza urgenza e al trasporto gratuito per i pazienti in dialisi, aggiungendo la possibilità di trasportare persone che necessitano di accompagnatore o operatore sanitario.
Il costo del trasporto sanitario pro-capite in Toscana è infatti superiore rispetto alle altre regioni, con una spesa di 37 euro pro-capite nel 2022 a fronte dei 19 euro della Lombardia e dei 27 euro dell’Emilia Romagna.
“Con l’ultima delibera di Giunta regionale del Settembre scorso – ha spiegato Gelli – attribuiamo la competenza del servizio del trasporto sociale alle Società della Salute e alle Zone distretto. In questa fase di sperimentazione le risorse messe a disposizione sono del Fondo sanitario. Ma l’obiettivo è quello di utilizzare i Fondi Sociali Europei quando il sistema sarà a regime e avremo una rendicontazione dei costi”.
Le risorse stanziate ammontano a un milione e 50mila euro, di cui 350mila euro per il 2023 e 700mila euro per il 2024.
Per quanto riguarda le griglie di accesso al servizio, Gelli ha ricordato come siano state semplificate prevedendo un solo un requisito di fragilità e tre fasce Isee, mentre la distanza chilometrica è stata ridotta ulteriormente.
Nella seconda fase della sperimentazione, ha sottolineato Gelli, “per la prima volta nella Regione Toscana si è applicato il codice del terzo settore che prevede la co-progettazione degli enti del terzo settore col sistema pubblico”.
“Tutte e 28 le zone distretto hanno attivato la co-progettazione insieme al volontariato presente nel proprio territorio – ha affermato –. Hanno aderito più di 100 associazioni, in media 3-4 per zona distretto, non solo quelle principali, ma anche quelle presenti nel territorio e nate per tutelare una categoria specifica di pazienti”.
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