Attualità lunedì 17 maggio 2021 ore 18:55
Uccise la figlioletta, dona la pensione alla moglie e al figlio sopravvissuto

L'uomo soffre di una malattia psichiatrica per la quale riceve una pensione. E' accusato di omicidio volontario aggravato
PROVINCIA DI AREZZO — Soffre di una malattia psichiatrica per la quale gli è stata riconosciuta un'indennità economica e adesso Bilal Napia - l’uomo che un anno fa pugnalò a morte la figlioletta di tre anni e mezzo - ha deciso di destinarla alla moglie e all’altro figlio che, quella mattina del 21 aprile del 2020, sopravvisse al raptus omicida del padre rifugiandosi dai vicini di casa.
Il quarantenne nativo del Bangladesh, da tempo residente a Levane dove aveva trovato lavoro presso una ditta di pulimentatura di metalli, oggi sta meglio: si trova in una struttura di Empoli che accoglie i colpevoli di reati con infermità mentale e le cure cui è stato sottoposto gli hanno permesso di riacquisire la capacità di intendere e volere.
L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dal rapporto genitoriale e di tentato omicidio del primogenito e, secondo le ultime perizie psichiatriche, ora sarebbe in grado di affrontare un processo. Ma Bilal Napia non comparirà davanti alla Corte di Assise: stando sempre alle perizie mediche, l’uomo non sarebbe imputabile perché, al momento della tragedia la patologia di cui è affetto lo aveva reso incapace di rendersi conto delle sue azioni.
A questo punto la pm Laura Taddei della Procura di Arezzo ha concluso le indagini e la prossima tappa del procedimento contro Bilal Napia sarà l‘udienza preliminare.
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