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Attualità sabato 06 maggio 2023 ore 14:53

Madonna del Baldacchino a Pescia dopo 300 anni

​L'opera di Raffaello è tornata a Pescia, nella chiesa che l’aveva accolta per oltre un secolo e mezzo, nell'ambito della rassegna Uffizi Diffusi



PESCIA — La Madonna del Baldacchino, grande pala d’altare realizzata da Raffaello alla fine del suo periodo fiorentino ed esposta nella Galleria Palatina in Palazzo Pitti, è tornata a Pescia. Grazie a un progetto speciale messo in campo dalle Gallerie insieme alla locale Diocesi e alla Fondazione Caript, da domani alla fine di Luglio il celebre dipinto sarà di nuovo esposto nel luogo di culto che lo accolse per oltre 150 anni.

La grande pala realizzata dall’Urbinate nei primi anni del Cinquecento fu acquisita dopo la sua morte dall’amico Baldassarre Turini: rimase nella chiesa fino alla fine del Seicento, quando Ferdinando de’ Medici la volle di nuovo nella sua reggia

Fino al 30 luglio l’opera sarà in mostra nella Cattedrale della città toscana, posta a confronto con la copia commissionata al pittore fiorentino Pier Dandini, alla fine del XVII secolo, proprio per sostituirla al momento del suo ritorno a Firenze.

Dopo oltre trecentoventi anni, dunque, la Madonna del Baldacchino si riaffaccia per la prima volta a Pescia. L’evento, diportata storica, è il risultato di un progetto speciale messo in atto nell’ambito del programma degli Uffizi Diffusi; a sostenere l’ambiziosa operazione è la Fondazione Caript. In vista della sua ‘trasferta’, la Madonna del Baldacchino è stata sottoposta a un leggerissimo intervento di consolidamento nella porzione più alta del supporto ligneo e ad accurate indagini diagnostiche da parte dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze che ne hanno determinato lo stato di salute. Il responso degli specialisti ha stabilito che l’opera sta bene, può essere spostata a Pescia ed essere esposta in Duomo senza problemi.

Realizzata da Raffaello tra il 1506 e il 1508 su commissione della famiglia Dei, la grande pala era stata concepita per la Chiesa di Santo Spirito a Firenze, dove però non andò mai. Ne venne in possesso, non molti anni dopo, il suo amico ed esecutore testamentario Baldassarre Turini (1481-1543), alto prelato della Santa Sede nel primo Cinquecento nonché esponente di spicco della comunità pesciatina. Arrivato nella città della Valdinievole, il dipinto fu posto in Duomo, sull’altare della cappella-mausoleo dei Turini che lo stesso Baldassarre aveva fatto erigere tra gli anni ’30 e ’40 del XVI secolo anche per accogliere degnamente la pala dell’Urbinate. La Madonna del Baldacchino vi rimase per un secolo e mezzo, fino al1697: in quell’anno fu acquistata dal Gran Principe Ferdinando de’Medici, che la riportò a Firenze nella reggia di Palazzo Pitti, sua attuale sede, dove è esposta tra i capolavori della Galleria Palatina. Nel Duomo di Pescia fu collocata la copia dipinta da Pier Dandini: anche questo dipinto è stato nei mesi scorsi sottoposto a controllo e restauro, in preparazione alla mostra che lo vede ora a confronto con l’originale di Raffaello.

Il vescovo di Pescia monsignor Roberto Filippini: “La possibilità di contemplare il capolavoro di Raffaello nella sua collocazione originale, accanto alla raffinata copia settecentesca del Dandini sarà occasione per molti di ripercorrere un arco di storia dell’arte fra i più suggestivi e fecondi e di poterlo situare in una avventura architettonica religiosa di straordinario interesse quale la Cattedrale di Pescia, nel suo divenire, dalla Pieve Romanica agli adeguamenti delle diverse epoche, fino ad oggi. Per la Chiesa pesciatina inoltre la contemplazione della Pala dell’Urbinate, permetterà di tornare ancora sulle proprie origini, e quasi di prolungare quel Giubileo del suo cinquecentenario, bruscamente interrotto dalla pandemia. L’esposizione della Madonna del Baldacchino infine potrà offrire un ulteriore motivo per riconsiderare l’importanza della via della bellezza nell’esperienza del trascendente”.

Il direttore delle Gallerie Uffizi Eike Schmidt “Il criterio principale del progetto “Uffizi diffusi” è la ricostruzione del tessuto storico e delle vicende artistiche nei vari centri in cui si espongono le opere. Certamente portare la Madonna del Baldacchino di Raffaello a Pescia è un’operazione di peso eccezionale, che non solo vuole ricordare l’arredo originale del Duomo ma per giunta mette in risalto anche la figura di un pesciatino importante quale fu Baldassarre Turini”.

Il presidente della Fondazione Caript Lorenzo Zogheri: “Abbiamo voluto questo progetto non soltanto per il suo rilievo culturale ma anche perché è una bella opportunità per valorizzare Pescia e la Valdinievole, dando l’occasione a chi visiterà la mostra di conoscerne e apprezzarne il grande patrimonio artistico, storico e naturalistico. Si tratta, dunque, di un’iniziativa che si inserisce in un percorso di altri interventi nei quali abbiniamo il tema della cultura a quello dello sviluppo dei territori”.


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