Attualità lunedì 15 agosto 2016 ore 14:05
Quei rami spezzati che cancellano i sentieri
Quasi impossibile percorrere i sentieri che in alcuni tratti della foresta di Vallombrosa sono preda di degrado e sottobosco cresciuto senza controllo
REGGELLO — Si fa presto a dire due passi nel bosco, anche a ferragosto. Quei due passi rischiano di trasformarsi in una gimcana in mezzo a quella che che a momenti somiglia a una giungla. Tutta colpa dei rami spezzati, dei rovi e delle foglie che intralciano i sentieri noti, gli stessi tante volte percorsi per fare una passeggiata nel silenzio della secolare foresta toscana. Per non parlare dell'inciviltà di chi lascia nel bosco lattine, bicchieri e bottiglie.
Accade in alcuni punti della foresta di Vallombrosa, poche centinaia di metri più in basso rispetto al Saltino, dove tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento facevano tappa i turisti del Grand Tour.
Di quelle vestigia, però, ora non resta più molto. Almeno lungo il sentiero che collega Pian di Melosa a Raggioli scavalcando una piccola vallata, oppure nel reticolo di passaggi che tra gli alberi si snoda verso l'abbazia di Vallombrosa. La segnalazione è di un lettore ma l'impressione è condivisa dai tanti che, in cerca di refrigerio nelle calde giornate agostane, cercano il riparo degli abeti.
Colpa di chi? O di cosa? Sta di fatto che, talvolta, un bosco non pulito può anche comportare dei rischi, a partire da quello degli incendi, in un periodo dell'anno in cui il problema è praticamente all'ordine del giorno.
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