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Attualità lunedì 11 aprile 2022 ore 13:17

Appalti: "Clausola sociale o posti a rischio"

L'ingresso dell'ospedale San Giovanni di Dio a Scandicci
L'ingresso dell'ospedale San Giovanni di Dio a Scandicci

Lettera aperta di Cgil, Cisl e Uil ai parlamentari toscani sulla legge del Governo in materia di contratti pubblici, sollecitando la clausola sociale



TOSCANA — Cgil, Cisl e Uil Toscana hanno scritto una lettera aperta ai parlamentari toscan in merito alla legge di iniziativa del governo Draghi in materia di contratti pubblici, chiedendo l'inserimento della cosiddetta clausola sociale, al fine di "garantire lavoro e diritti e contrastare l'illegalità".

Nella lettera si legge che, attraverso le clausole sociali, sono stati tutelati circa 3.000 posti di lavoro solo nell’appalto delle pulizie nella Sanità.

Nel Ddl, già approvato dal Senato, nei bandi di gara negli appalti di servizi pubblici non è invece prevista l’obbligatorietà di inserire la clausola sociale per tutelare l’occupazione ma la scelta dell'inserimento è facoltativa.

"Una scelta grave e inaccettabile - per Cgil-Cisl-Uil Toscana che ricordano - Nell’appalto delle pulizie e della sanificazione nel comparto sanitario toscano sono stati salvaguardati i posti di lavoro di oltre 3.000 lavoratori, garantendo loro la stessa qualità e quantità di condizioni e con esse garantendo la qualità di un servizio fondamentale per garantire il diritto alla salute”.

La maggior parte della forza lavoro riconducibile ai settori pubblici è esternalizzata negli appalti per questo motivo è alta l'attenzione sul Ddl appalti dei sindacati toscani che oltre alla reintroduzione dell’obbligatorietà della clausola sociale, chiedono ai parlamentari di "intervenire anche sul mancato adeguamento dell’art. 177 del Codice degli appalti, sul mancato ridimensionamento delle procedure negoziate senza bando di gara, sulla mancata cancellazione del criterio del massimo ribasso".


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