Il Gratta&Vincium ci salverà
di Franco Bonciani - giovedì 10 maggio 2018 ore 10:54
Ci fu il Mattarellum, poi arrivò il Porcellum. Venne proposto l’Italicum, alla fine ci siamo ritrovati col Rosatellum. Ora è il momento del Gratta&Vincium.
Non so se e quando, dopo le elezioni del 4 marzo, sarà formato il nuovo Governo né come sarà composto. Ma una cosa appare evidente: molto del caos politico attuale dipende da una legge elettorale che definire demenziale suona come un eufemismo. Anche l’assetto istituzionale deve essere adeguato ai tempi attuali, al valore del nostro Paese.
Dobbiamo fare qualcosa, basta con le incertezze, i giochini di potere, le incomprensibili trame dove sembra che tutti i protagonisti si tengano per le palle l’un l’altro e alla fine decida chi strizza di più.
Bisogna passare al Gratta&Vincium. Evitiamo di far perdere tempo e soldi agli italiani, per campagne elettorali che non appassionano più nessuno, per rimettere in gioco i soliti noti. Diamo a tutti una possibilità.
Facciamo una bella lotteria o un Gratta&Vinci.
Anche tu che stai leggendo adesso puoi diventare premier, volare da Trump, camminare mano nella mano con Angela Merkel, prendere uno spritz con Putin. Basta grattare una scheda presa ad un autogrill quando ti fermi per prendere un caffè o pisciare e ti ritrovi primo ministro. O magari ministro degli esteri. Da camionista a ministro degli esteri, che poi ci sta che tu sappia parlare l’inglese anche meglio d’Alfano, non è difficile.
Sei appassionato di serie televisive e diventi ministro delle telecomunicazioni, che peggio di Gasparri probabilmente non sarai.
Dobbiamo dare a tutti la speranza di poter essere protagonisti nei destini del paese, la vera democrazia diretta, far riappassionare i cittadini alla politica con poche, semplici mosse.
Ogni cinque anni si produce una serie che metta in palio, oltre che 900 fra deputati e senatori, tutti i ruoli di governo, sottosegretari compresi. Per i più fortunati si potrebbe prevedere un posto di senatore a vita, che riscuoti senza fare nulla e non hai responsabilità.
Finanzieremmo direttamente gli stipendi di tutti grazie al ricavato delle vendite dei tagliandi.
Potremmo pensare a lotterie minori per elezioni regionali e sindaci, con una riserva, per chi non ha vinto col tagliando, da giocare online per ritrovarsi consigliere comunale o membro del consiglio di amministrazione di una partecipata.
Certo, magari occorrerebbe una verifica per essere certi che si abbia davanti uno che conosce la storia dell’Italia: almeno le formazioni della nazionale campione del mondo a Madrid e a Berlino si devono sapere a memoria.
“Buongiorno, vorrei un caffè ed un Camogli. Dov’è la toilette?”
“In fondo a destra. Vuole anche un Gratta&Vincium per andare a cena con Macron?”
Franco Bonciani