Ciao "Titostagno", sei stato il mio eroe
di Franco Bonciani - martedì 01 febbraio 2022 ore 12:31
Quel 1969, nei miei ricordi di bambino, fu un anno magico.
Avevo 10 anni, la Fiorentina yeye vinse il suo secondo scudetto battendo la Juventus a Torino 2 a 0 nella penultima giornata di campionato. E poi fu l'anno della conquista della Luna: il 20 luglio l'Apollo 11 la raggiunse e Neil Armstrong fu il primo uomo a mettervi piede.
C'erano i televisori in bianco e nero, ce n'era uno per famiglia, e si stava tutti insieme a guardare la stessa trasmissione (di canali ne esistevano solo due, il Primo e il Secondo, gli attuali Raiuno e Raidue), non come adesso dove ognuno si guarda il proprio smartphone, tablet o pc. In casa mia eravamo in sette, tutti con lo sguardo attento su quello schermo in camera dei miei genitori.
La conquista della Luna fu una cosa importantissima, di quelle che ti lasciano un ricordo netto per tutta la vita, gli eventi che ti segnano.
La preparazione negli anni dell'impresa, con la sfida fra americani e russi, le gesta dell'una e dell'altra parte.
Per gli Stati Uniti il progetto Mercury, poi Gemini ed infine Apollo, per l'Unione Sovietica la cagnolina Laika, Yurij Gagarin e Valentina Tereskova, prima donna astronauta, nella corsa alla conquista dello spazio e di un'idea di supremazia mondiale.
In casa eravamo comunisti ma vinsero gli statunitensi quella corsa meravigliosa che in fondo non ha cambiato altro se non i nostri sogni, la nostra consapevolezza di potercela fare. E scusate se è poco.
Il cronista, mi verrebbe da dire il cantore di quelle imprese, quello che ci raccontò tutto nei dettagli e con passione, il mio eroe di bambino, fu Tito Stagno che oggi ci ha lasciato a 92 anni.
Tito Stagno che ci spiegava tutto duettando con Ruggero Orlando, altra figura mitica della Rai di quegli anni ("Qui Nuova York, vi parla Ruggero Orlando" era ed è rimasto una sorta di riff inconfondibile come l'attacco di una canzone famosa).
Titostagno - che lo si chiamava sempre con nome e cognome tutto attaccato (erano brevi e suonava bene come se li avesse scritti Ungaretti) - dopo l'allunaggio ha continuato la sua carriera di giornalista: lo ricordo a condurre la Domenica Sportiva e mi sembrava così bello e bravo ed anche quegli occhiali erano perfetti. Ricordi di bambino.
Non so chi fosse davvero come uomo e nella sua professione ma mi piace pensarlo ancora oggi per l'eroe di un anno meraviglioso che ci saluta, dopo una vita lunga e importante, lasciandoci dentro parole, immagini ed emozioni indelebili.
Franco Bonciani