Questo sito contribuisce alla audience di 
Toscana Media News quotidiano online.
Percorso semplificato Aggiornato alle 19:10 METEO:FIRENZE17°  QuiNews.net
Toscana Media News - Giornale Online
venerdì 26 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Meloni: «Papa Francesco parteciperà a G7 a tavolo su intelligenza artificiale»

Attualità venerdì 17 febbraio 2023 ore 18:35

Bonus edilizi, stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura

Un'impalcatura su un palazzo - foto di repertorio
Foto di repertorio

Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri con un nuovo decreto: "Effetti negativi sul debito pubblico". Il provvedimento è già in vigore. Le deroghe



FIRENZE — Il Consiglio dei Ministri, su proposta della premier Giorgia Meloni e del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto legge che ha messo uno stop definitivo alla possibilità di cedere i crediti di imposta o di ottenere lo sconto in fattura per i lavori previsti da tutti i bonus edilizi, compreso il superbonus 110%. Motivazione: "Effetti negativi sul debito pubblico". "La situazione è fuori controllo" ha sottolineato il ministro Giorgetti, riassumendo in questa frase il caos spaventoso che si è generato nel mercato dei crediti fiscali, bloccati da molti mesi.

In particolare sono state modificate le norme riguardanti la cessione dei crediti d’imposta per lavori di recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica e superbonus 110%, misure antisismiche, facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche.

"Dall’entrata in vigore del decreto, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano tali spese optare per il cosiddetto “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta - si legge in un comunicato del Consiglio dei ministri - Inoltre, non sarà più consentita la prima cessione dei crediti d’imposta relativi a specifiche categorie di spese; resta invece inalterata la possibilità della detrazione degli importi corrispondenti" dalla dichiarazione dei redditi.

Quali sono le deroghe? In estrema sintesi, gli interventi edilizi in corso o per i quali sia stata già stata presentata la Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata, anche se il cantiere non è ancora stato aperto (la Cila è valida per 3 anni).

Il decreto blocca sul nascere la possibilità che siano Comuni e Regioni ad acquisire i crediti: "Si dispone il divieto, per le pubbliche amministrazioni, di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con tali tipologie di intervento" si legge nel testo.

Per sbloccare invece le pratiche di cessione dei crediti già avviate per lavori già eseguiti, rimaste drammaticamente incagliate nei mesi scorsi, è stato infine chiarito  il meccanismo per l'esclusione dalla responsabilità solidale degli acquirenti delle somme. "Con le nuove norme, ferme restando le ipotesi di dolo, si esclude il concorso nella violazione, e quindi la responsabilità in solido, per il fornitore che ha applicato lo sconto e per i cessionari che hanno acquisito il credito e che siano in possesso della documentazione utile dimostrare l’effettività delle opere realizzate - precisa il governo nel comunicato -  L’esclusione opera anche per i soggetti, diversi dai consumatori o utenti, che acquistano i crediti di imposta da una banca, o da altra società appartenente al gruppo bancario di quella banca, con la quale abbiano stipulato un contratto di conto corrente, facendosi rilasciare un’attestazione di possesso, da parte della banca o della diversa società del gruppo cedente, di tutta la documentazione. Resta, peraltro, fermo che il solo mancato possesso della documentazione non costituisce causa di responsabilità solidale per dolo o colpa grave del cessionario, il quale può fornire con ogni mezzo prova della propria diligenza o non gravità della negligenza".

La decisione del governo ha scatenato le proteste di tutti gli operatori del comparto edilizio, le cui associazioni di categoria sono state convocate per un confronto il 20 Febbraio. Contro il provvedimento si è schierata anche la Regione 

"Il governo rischia di mettere sul lastrico piccole imprese e famiglie italiane - ha commentato l'assessore regionale Leonardo Marras - Insieme ad altre Regioni, proprio in questi giorni, avevamo chiesto linee guida che consentissero, con adeguate garanzie, di sbloccare la situazione ed aiutare imprese e privati che si trovano in una situazione oggettivamente difficile e dalle possibili pesanti ripercussioni, economiche e sociali. Oggi invece tutto è bloccato”.
"Facciamo appello al Parlamento affinché riapra la partita della cessione dei crediti fiscali anche concedendo strumenti e garanzie a Regioni ed enti locali per poterli acquistare - ha detto Marras - e ai consiglieri regionali del centrodestra affinchè ci aiutino  a far cambiare idea al governo”.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno