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Attualità giovedì 04 febbraio 2016 ore 13:19
Centomila orti urbani biologici e digitali
La Regione ha pubblicato il bando da 3 milioni di euro per la creazione di nuovi spazi da coltivare in città. Via alla sperimentazione in 6 comuni
FIRENZE — La giunta regionale ha dato corpo a una una delle 25 promesse fatte dal governatore Enrico Rossi in campagna elettorale e ha pubblicato le linee guida per la creazione dei nuovi centomila orti urbani che dovranno sorgere in Toscana entro il 2018.
Sono stati approvati sia il modello di bando che permetterà ai Comuni di selezionare i soggetti che gestiranno i vari complessi di orti, sia quello che servirà ad assegnarli ai cittadini che ne faranno richiesta.
"Direi che è tutto pronto – spiega il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – per dare il via alla realizzazione di uno dei 25 punti che erano alla base del mio impegno elettorale. Vogliamo ottenere un miglioramento della salute dei cittadini e contribuire al mangiare sano, ma anche creare luoghi di aggregazione e di socialità che verranno frequentati da pensionati e da giovani agricoltori, spazi facilmente raggiungibili, dove porteremo l'acqua per irrigare e che diventeranno anche punti di incontro e di cultura. Basti pensare che uno dei servizi che garantiremo è il collegamento wi-fi. Saranno insomma orti digitali, orti 2.0 collocati spesso nelle vicinanze dei centri storici".
Si parte nei sei comuni pilota, scelti per le esperienze già maturate in questo campo, di Firenze, Bagno a Ripoli, Siena, Lucca, Grosseto e Livorno, e poi l'iniziativa sarà allargata anche alle altre 41 amministrazioni che hanno manifestato la volontà di aderire al programma e che si trovano in quasi tutte le province della Toscana.
I singoli orti avranno una dimensione tra i 50 e un massimo di 100 metri quadrati, i complessi di orti ne conterranno tra i 20 e i 100, mentre ai Comuni andrà un finanziamento compreso tra i 50 e i 100.000 euro, che rappresenterà circa l'80% delle risorse necessarie. Si tratta di cifre indicative: quelle esatte saranno contenute nella delibera attuativa che la Giunta adotterà a fine febbraio.
"Ovviamente – ha sottolineato l'assessore Remaschi – le coltivazioni dovranno essere improntate all'agricoltura biologica, mettendo al bando fitofarmaci e pesticidi. Sarà l'agricoltura toscana di qualità, miniaturizzata e diffusa sul territorio fino a raggiungere i centri urbani: un'esperienza interessante sia per le associazioni che gestiranno i complessi di orti che per i singoli cittadini, che usufruiranno gratuitamente di questa opportunità".
L'iniziativa rientra nell'ambito dei progetti di Giovanisì e tra i criteri c'è quello di dare priorità ai giovani fino ai 40 anni di età e, tra i gestori degli spazi, alle associazioni composte prevalentemente da giovani.
Ecco l'elenco dei 47 Comuni, compresi i 6 capofila, che hanno finora aderito all'iniziativa, suddivisi per provincia:
Provincia di SIENA: Siena, Sarteano, Asciano, Montalcino.
Provincia di GROSSETO: Grosseto, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Semproniano.
Provincia di AREZZO: Arezzo, Sansepolcro, Poppi.
Provincia di FIRENZE: Firenze, Bagno a Ripoli, Capraia e Limite, Pontassieve, Barberino di Mugello, Calenzano, Scandicci, Calenzano, Campi Bisenzio, Fucecchio, Borgo San Lorenzo, San Casciano Val di Pesa, Impruneta, Barberino Valdelsa.
Provincia di PISA: Pisa, Santa Croce sull'Arno, Pomarance, Cascina, Castelfranco di Sotto, Ponsacco, Pontedera, Calci.
Provincia di LIVORNO: Livorno, Rosignano Marittimo, Marciana Marina, Castagneto Carducci, San Vincenzo.
Provincia di LUCCA: Viareggio, Camaiore, Capannori, Borgo a Mozzano.
Provincia di PISTOIA: Pistoia, Serravalle Pistoiese, Quarrata, Pieve a Nievole.
Provincia di PRATO: Prato.
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