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Attualità sabato 19 luglio 2025 ore 16:30

La caserma ritrova la sua storica insegna

La targa "carabinieri" risalente all'800 torna sulla facciata dell'edificio. Realizzata in cotto, è stata ritrovata durante i lavori di restauro



CETONA — A pochi giorni dall’anniversario della nascita dell’Arma è stata riposizionata sulla facciata della Caserma la storica scritta "carabinieri", che era stata rimossa negli anni '80 a seguito del rifacimento delle parti esterne dell'edificio.

La scritta, realizzata in cotto smaltato, è stata recuperata dai militari della Stazione di Cetona che l’hanno trovata al di sotto di alcuni materiali di risulta accumulati nel tempo e recentemente rimossi nel corso dei lavori di ristrutturazione della torre del Rivellino facente parte della caserma. 

L'iniziativa, su impulso del Comando della Compagnia dei carabinieri di Montepulciano, è stata sposata dal Comune di Cetona e la scritta, minuziosamente restaurata da un artigiano locale, è stata riposizionata, dietro autorizzazione della Soprintendenza, sulla facciata della caserma, dove, come testimoniano le foto dell’epoca, si trovava già dagli ultimi anni dell’800.

Originariamente, l'insegna comprendeva due lettere R, che non sono state ritrovate e che originariamente precedevano la parola carabinieri, in riferimento al nome originale dell'Arma: “Carabinieri Reali”.

La Stazione Carabinieri di Cetona inizia a funzionare già nel 1860. Lo stabile adibito a caserma, già sede del Palazzo di Giustizia, poi Pretura e Palazzo Comunale fino al 1876, annette la  Torre del Rivellino, edificata nella seconda metà del 1400 a difesa della cinta muraria a protezione del borgo di Cetona. Nella parte inferiore della Torre, al piano stradale, sono ubicate le antiche celle di sicurezza, che sono state oggetto di un recente restauro e dove sono state recuperate delle scritte a matita databili tra la prima metà del 1800 e fino all’anno 1955. Sulla base degli studi in corso da parte dell’amministrazione comunale, queste scritte potrebbero essere in parte attribuibili ai detenuti, ma anche ai militari Arma, che negli anni hanno scontato lì la consegna di rigore. 


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