Varianti Covid, Chiusi e Sansepolcro osservate speciali

Sono entrambe confinanti con l'Umbria dove ci sono vari focolai. Giani: "Chiediamo provvedimenti mirati per le zone di confine". Tamponi agli studenti

TOSCANA — Cresce la preoccupazione per i nuovi focolai innescati in Toscana dalle varianti del Covid inglese, brasiliana e sudafricana, più contagiose di quelle in circolazione da mesi sul territorio nazionale. Il governatore Eugenio Giani ha già istituito una zona rossa nel Comune di Chiusi, al confine con l'Umbria, in accordo col sindaco Juri Bettollini e sta valutando un provvedimento analogo anche per Sansepolcro, in Valtiberina, anche se in questo caso il primo cittadino, Mauro Cornioli, non sembra favorevole.

"C'è una situazione che ci porta a chiedere provvedimenti nazionali per le zone di confine - ha detto Giani - La situazione dell'Umbria preoccupa non tanto per la salita dei contagi ma per le varianti del virus accertate anche a Chiusi. Con il sindaco di Chiusi ci siamo parlati e lui era favorevole a isolare il Comune in una zona rossa. In Valtiberina invece il sindaco di Sansepolcro è ancora perplesso. La situazione è in evoluzione e cerchiamo di governarla al meglio".

Di qui la richiesta di Giani di provvedimenti governativi studiati appositamente per le zone di confine in cui si riscontrano le varianti del Covid. Anche perchè eventuali iniziative adottate dalle Regioni sono più facilmente messe in discussione: la scelta di Giani e della presidente della Regione Umbria Tesei di far andare a scuola in presenza gli studenti umbri che frequentano scuole toscane e gli studenti toscani che frequentano scuole umbre purchè si sottopongano a test antigenico ha già sollevato le reazioni negative dei sindaci di Città di Castello, San Giustino, Citerna e Monte Santa Maria Tiberina, che hanno saputo dell'intesa solo attraverso i mezzi di informazione.

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