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Attualità lunedì 01 marzo 2021 ore 22:14

Covid, in Toscana terapie intensive al limite di guardia

terapia intensiva Covid

Raggiunta la soglia massima di sicurezza del 30% di posti letto occupati da malati gravi di Covid. Rischio zona rossa. Oltre 302mila vaccinazioni



FIRENZE — Nella Toscana arancione macchiata dalle zone rosse istituite a Cecina e nelle province di Siena e di Pistoia, proprio oggi, primo Marzo, la percentuale di malati di Covid ricoverati in terapia intensiva ha raggiunto la soglia massima consentita, il 30% del totale, superata la quale il sistema rischia di saltare ovvero che persone affette da patologie diverse dal Covid non trovino posti letto di rianimazione disponibili nell'ospedale più vicino. 

Il dato è riportato sul sito dell'Agenas, l'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ed è di 5 punti più elevato della media nazionale, cresciuta anch'essa ma non oltre il 25%. Nella grafica qui sotto, la linea blu è quella con i dati della Toscana, la linea gialla quella con il dato nazionale.

Resta invece sotto controllo la situazione nei reparti Covid dove vengono ricoverati i pazienti che non hanno bisogno del respiratore polmonare: qui il tasso di occupazione è fermo al 17% contro una media nazionale del 29% e una soglia massima del 40%. Vedremo l'evoluzione del contagio nei prossimi giorni ma la situazione è critica e l'eventuale superamento del parametro di sicurezza dei posti letto di terapia intensiva alza notevolmente anche la probabilità che, per la Toscana, la zona rossa venga estesa su tutto il territorio regionale, la prossima settimana  o quella successiva.

Al momento, fra le aree a rischio più elevato, ci sono sempre l'Empolese Valdelsa e la provincia di Arezzo ma la speranza è che le misure di contenimento adottate dallo scorso weekend nel senese e nel pistoiese producano una diminuzione dei casi positivi e un alleggerimento generale della pressione sugli ospedali.

Nel frattempo continua la campagna di vaccinazione contro il Covid.

A tutt'oggi, la Toscana è fra le regioni che sta mantenendo il più elevato ritmo di somministrazione: 302.338 le dosi complessive inoculate, il 76,1% di quelle ricevute dai produttori (quinta regione in Italia dietro a Valle d'Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Campania e Piemonte), 83.750 cittadini che hanno ricevuto anche la dose di richiamo, di cui 12.220 sono anziani ricoverati nelle rsa.

La maggior parte dei vaccinati ha ricevuto il siero Pfizer (150.789); seguono i vaccinati con il siero AstraZeneca (58.326) e quelli con il siero Moderna (9.473) fra i quali, da oggi, ci sono anche gli ultraottantenni vaccinati direttamente dai medici di famiglia, 25mila solo in questi settimana, 10 per ciascun medico.

In Italia, sono state somministrate finora 4.354.008 dosi di vaccino mentre hanno completato il trattamento con la dose di richiamo 1.411.663 persone.

Vedremo se il nuovo commissario per l'emergenza Covid, il generale Francesco Figliuolo, riuscirà ad imprimere un'accellerazione a tutta l'operazione, forniture permettendo, magari dopo la messa in commercio del vaccino della Johnson & Johnson: il via libera  di Ema e Aifa è atteso entro il 15 Marzo mentre è in dirittura di arrivo il via libera dell'Aifa alla somministrazione del siero AstraZeneca anche a chi ha più di 65 anni.


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