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Attualità martedì 05 maggio 2020 ore 18:26

Altro che baby boom, qui si rischia il crollo delle nascite

L'Istat ha realizzato 3 simulazioni degli effetti dell'epidemia di Covid sulla natalità in Italia a partire dal dicembre 2020, fra 9 mesi



ROMA — In queste settimane di emergenza coronavirus vi abbiamo volentieri riportato le belle notizie riguardanti la nascita di grappoli di bambini in poche ore in alcuni ospedali toscani, come quello di Pisa e di Massa (vedi qui sotto gli articoli collegati).

Ma il confinamento provocato dall'epidemia di Covid difficilmente produrrà fra nove mesi un effetto baby boom. Anzi, secondo uno studio dell'Istat presentato sul sito dell'Ars, l'Agenzia regionale di sanità, la pandemia potrebbe piuttosto accellerare il fenomeno della riduzione della natalità.

"In Toscana come in Italia, dal 2008 si sta assistendo a una contrazione delle nascite, a seguito della crisi economica ma anche perchè stanno uscendo dall’esperienza riproduttiva le generazioni di donne nate a metà degli anni ‘60, molto più numerose delle generazioni nate nelle decadi successive che hanno appena raggiunto o stanno raggiungendo le età feconde" si legge sul sito Ars.

Nel 2019 sono nati in Italia 435mila bambini mentre in Toscana sono avvenuti 23.626 parti: il 27,7% in meno rispetto al 2010, quand furono 32.659, e con un calo del 5,4% rispetto al 2018. 

"Le cittadine straniere avevano compensato questo squilibrio strutturale fino al 2010 - spiega ancora l'Ars - ma negli ultimi anni è diminuita anche la fecondità delle donne straniere, perchè ne arrivano meno in Italia e perchè il processo di acculturazione rende i comportamenti delle straniere sempre più simili a quelli osservati nelle donne italiane, con conseguente riduzione della natalità".

Alla luce di queste premesse, quali conseguenze può avere Covid-19 sulla natalità futura nel nostro Paese?

"Al momento i pochi dati a disposizione sembrano escludere il passaggio del virus dalla madre al feto e non ci sono segnalazioni che evidenzino specifiche preoccupazioni per le donne in gravidanza - sottolinea l'Ars - Tuttavia il clima di paura e incertezza e le crescenti difficoltà economiche legate a occupazione e reddito potrebbero influenzare in negativo le scelte di fecondità delle coppie".

L'Istat ha così sviluppato tre simulazioni basate su modelli di crisi che, in passato, hanno avuto un effetto negativo sulle nascite. Con risultati veramente allarmanti.

EFFETTO PAURA E INCERTEZZA - Modello: incidente nucleare di Černobyl (1986) 

Secondo i calcoli dell'istat, la paura e il senso di incertezza generate dall'epidemia, se prendiamo come riferimento l'effetto innescato nel 1986 dall'incidente nucleare di Cernobyl ,produrrebbero nel 2020 un calo di natalità pari allo 0,84% e nel 2021 dell’1,3%. 

Tradotto in numeri si tratta di quattromila mancate nascite in Italia al mese di dicembre 2020 e di altri cinque-seimila nati in meno nel 2021, persi durante l’intervallo che va da gennaio ad aprile.

EFFETTO SHOCK - Modello: disoccupazione 

In questo caso è il livello di disoccupazione l'indicatore del clima di disagio nella popolazione e nelle famiglie. Confrontando i tassi mensili di disoccupazione e le corrispondenti nascite nei 15 anni compresi fra il gennaio 2004 il novembre 2019, è emersa forte correlazione negativa, quantificabile in 1.500 nati in meno per ogni punto percentuale di disoccupazione in più.

Quindi, considerando lo shock economico provocato dall'epidemia di Covid, secondo i calcoli dell'Istat  in Italia si avrebbero nel 2020 dai 314 ai 2.512 nati in meno (secondo le diversi variazioni delle percentuali di disoccupazione) mentre nel 2021 si avrebbe una riduzione variabile da un minimo di 1.106 ai 23.967 nati in meno.

EFFETTO PAURA E INCERTEZZA sommato ALL'EFFETTO DISOCCUPAZIONE

E' lo scenario peggiore, quello che somma i risultati dei due modelli e che forse più rispecchia la situazione che si può generare a causa dell'epidemia di Covid: paura, incertezza e disoccupazione.

In termini di natalità, secondo i calcoli dell'Istat, si verificherebbe in Italia  una riduzione delle nascite di circa 2 punti nel 2020 e un calo ancora più accentuato nel 2021, variabile dal 4,5% al 9,8%. Per intendersi: diecimila bebè in meno nel 2020, da 20mila a 80mila in meno nel 2021.

CONCLUSIONE

Il superamento al ribasso del confine simbolico dei 400mila nuovi nati all'anno in Italia, originariamente previsto dall'Istat nel 2032, nell’ipotesi più pessimistica sembrerebbe invece possibile in tempi assai più rapidi qualora si realizzasse, a causa delle crisi economica innescata dall'epidemia di Covid, un rapido raddoppio del tasso di disoccupazione seguito da un ritorno ai valori precedenti del marzo 2020 non prima di due anni.


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