Attualità martedì 09 giugno 2020 ore 17:50
Election day il 20-21 Settembre ma le Regioni si ribellano
La maggioranza di governo apre la finestra elettorale dal 15 Settembre. Governatori in rivolta: "Regionali la prima domenica di Settembre"
ROMA — Governo e forze di maggioranza vogliono convocare la data delle prossime elezioni amministrative e regionali e del referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari in un'unica tornata elettorale da svolgere domenica 20 e lunedì 21 Settembre.
Questa mattina è stato approvato alla Camera un emendamento al decreto legge sulle nuove elezioni che apre la finestra elettorale dal 15 Settembre. Decisione che ha scatenato le ire del gruppo di Fratelli d'Italia. "Penso che la data del 20 settembre sia una data che serve al governo e alla maggioranza per forzare le elezioni, per non mettere tutti in condizione di fare la campagna elettorale nella stessa maniera, che mette in ginocchio ancora una volta il settore del turismo in un momento di estrema difficoltà" ha commentato la leader Giorgia Meloni.
"Mentre siamo bloccati in Aula sul decreto elezioni dall'ostruzionismo del solo gruppo di Fratelli d'Italia che, in questo caso, stante la natura del decreto, non pare opportuno stroncare con la fiducia - ha replicato il capogruppo del Pd in commissione Affari istituzionali di Montecitorio Stefano Ceccanti - confermo che il 20 e 21 si voterà per amministrative, regionali e referendum". Il voto finale è previsto per domani, 10 Giugno.
Ma i più arrabbiati di tutti sono alcuni dei governatori delle Regioni chiamate al voto che da settimane premono per anticipare il più possibile la data delle elezioni, anche per non creare inopportune sovrapposizioni con l'inizio del nuovo anno scolastico e la sospirata riapertura delle scuole. La Conferenza delle Regioni ha quindi deciso di andare allo scontro aperto e in serata il presidente Stefano Bonaccini e il vicepresidente Giovanni Toti hanno inviato una lettera ai vertici del governo annunciando che le Regioni disponibili convocheranno le votazioni per la prima domenica utile di Settembre, quella che cade il 6.
"Le Regioni ribadiscono la loro piena competenza in materia di elezioni regionali - hanno scritto Bonaccini e Toti - e criticano la posizione del Governo e del Parlamento, che non ha tenuto in alcun conto le indicazioni formulate dalla Conferenza delle Regioni, assunte in piena coerenza con quanto indicato dal Comitato Tecnico Scientifico per l'emergenza coronavirus, in palese violazione del principio di leale collaborazione tra le istituzioni”.
Bonaccini e Toti, confermando quindi la posizione della Conferenza delle Regioni “precedentemente assunta in merito alla finestre elettorali”, hanno annunciato “l’intenzione delle Regioni interessate di utilizzare la prima domenica utile del mese di Settembre per l’indizione delle elezioni regionali, anche al fine di garantire il regolare avvio dell’anno scolastico e di limitare l’eventuale nuovo rischio epidemiologico”.
Le regioni chiamate al voto per rinnovare giunta e consiglio sono Toscana, Liguria, Veneto, Campania, Marche, Puglia e Valle d'Aosta.
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