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Attualità lunedì 07 luglio 2014 ore 18:51
Ergastolo al pescatore delle stragi mafiose
La sentenza d'appello ha confermato la condanna alla massima pena per Cosimo D'Amato, per aver fornito a Cosa Nostra il tritolo per le stragi del 1993
FIRENZE — Dopo la sentenza di primo grado, datata 23 maggio del 2013, il Tribunale di Firenze è tornato a pronunciarsi su Cosimo D'Amato, pescatore della provincia di Palermo che forni il tritolo per le stragi mafiose del 1993 a Roma, Firenze e Milano, e per quella solo tentata allo stadio olimpico di Roma del 1994, estraendolo da residuati bellici ripescati sul fondo del mare. Risultato: ergastolo.
Secondo la difesa, rappresentata dall'avvocato Corrado Sinatra, D'amato non sarebbe stato a conoscenza dell'utilizzo del tritolo, che avrebbe invece recuperato per la pesca di frodo.
Una lettura che non ha convinto la corte d'assise d'appello di Firenze che ha riconfermato la sentenza di primo grado per D'amato, imputato anche nel processo per la strage di Capaci.
D'amato venne arrestato nel 2012 dalla Dia di Firenze sulla base delle rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza e che hanno permesso agli investigatori fiorentini di risalire addirittura al numero di immersioni effettuate da D'Amato nelle acque di fronte a Palermo, dove recuperava la polvere da sparo da ordigni inesplosi, bombe d'aereo e proiettili di contraerea.
Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni.
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