Attualità lunedì 01 ottobre 2018 ore 11:33
Scatta il fermo pesca, incubo pesce congelato
Pescherecci fermi per tutto ottobre. Allarme di Coldiretti sul rischio di trovarsi nel piatto pesce straniero o surgelato al posto del fresco
FIRENZE — Il fermo pesca, spiega Coldiretti Impresapesca, durerà da oggi alla fine del mese e comporterà che i pesceherecci da Monte Argentario, Castiglion della Pescaia, Piombino, Livorno e Viareggio non prenderanno il largo. Con un rischio, sostiene in una nota Coldiretti: quello di trovarsi nel piatto il pesce proveniente da fuori Italia o congelato a meno che non sia quello fresco pescato in Italia nelle zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono operare ma che sono molto limitate. Già ora, si legge ancora nella nota, in Italia più di due pesci su tre consumati nelle aree in cui è stato attivato il blocco vengono dall'estero.
Numeri alla mano, le marinerie toscane contano 580 imbarcazioni registrate e il settore vale un fatturato di 50 milioni di euro pari a 7.400 tonnelate di pescato. in Italia più di 2 pesci su 3 consumati nei territori interessati dal blocco vengono dall’estero.
Il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli spiega che “uno dei problemi del settore è la concorrenza sleale del prodotto proveniente dall’estero e spacciato per italiano soprattutto nella ristorazione ma anche a causa dell’eccessiva burocrazia, oltre che all’introduzione di regole eccessivamente penalizzanti per le imprese ittiche".
Il suggerimento di Coldiretti è dunque quello di verificare sull'etichetta la provenienza del pesce anche grazie alla "carta del pesce", ricorda il direttore regionale Antonio De Concilio che serve a "distinguere il prodotto made in Italy mentre enormi passi in avanti sono stati fatti sull’etichettatura nei banchi di vendita, a difesa di consumatori ed imprese della pesca dei nostri territori ”.
Per effettuare acquisti di qualità, quindi, il consiglio di Coldiretti Impresapesca è dunque di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).
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