Attualità venerdì 10 febbraio 2023 ore 14:00
Giorno del Ricordo, scuole e cerimonie per non dimenticare
Il Consiglio regionale ha dato vita a un doppio appuntamento, mentre gli studenti toscani sono stati protagonisti nel meeting della Regione
FIRENZE — La seduta solenne e la commemorazione con i ragazzi delle scuole a Scarperia e San Piero, in Mugello, poi il meeting con gli studenti al Cinema La Compagnia di Firenze: è la mattinata di celebrazioni che stamani 10 Febbraio ha visto protagonisti il Consiglio regionale della Toscana e la Regione in occasione del Giorno del Ricordo 2023.
Istituita con legge del 2004, la solennità mira a “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Partire dalle scuole, dunque, per consegnare ai ragazzi quel segmento della storia è stato l'intento con cui il presidente dell’Assemblea legislativa della Toscana Mazzeo è intervenuto alla commemorazione degli italiani gettati nelle foibe in Istria dal 1943 al 1945 presso la lapide nei giardini pubblici di Scarperia. Con lui, tra gli altri, anche il sindaco Federico Ignesti e, naturalmente, gli alunni dell’Istituto comprensivo di Scarperia e San Piero.
"Siamo qui per ricordare", ha esordito Mazzeo. "Per non dimenticare, per non voltarsi dall’altra parte", ha aggiunto. E ancora: "Nel tempo in cui chi ha vissuto la tragedia delle foibe non c’è più, il compito delle istituzioni è quello di fare da amplificatore di memoria. Quello che è accaduto non deve accadere mai più".
La seduta solenne del Consiglio regionale
Poi di nuovo a Firenze, dove alle 11 si è aperta la seduta solenne del Consiglio regionale nell’aula di palazzo del Pegaso in via Cavour. Alla presenza di autorità, rappresentanti delle forze dell’ordine e del mondo universitario, sono intervenuti il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci, il presidente della Regione Eugenio Giani, lo storico Gianni Oliva e la professoressa Daniela Velli che presiede l’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia del comitato provinciale di Firenze.
"Il ‘900 - ha affermato qui Mazzeo nel suo intervento - sarà ricordato come un secolo di grandi atrocità, delle guerre, dell’odio razziale, degli stermini di massa. La shoah e le foibe rappresentano episodi di inaudita violenza, il prodotto della disumanità, delle guerre e di scelte che non sono il frutto del caso”.
Focus poi sulle vicende toscane di quei terribili anni: "Si stima che circa 2.000 persone furono portate a Laterina, in provincia di Arezzo, dove tre anni fa il Consiglio regionale di riunì simbolicamente per celebrare il Giorno del Ricordo. A Laterina, quello che era un campo di concentramento militare e di prigionia si trasformò, dal '48 al '63, in un centro di raccolta di profughi giuliano-dalmati”, ha ricordato Mazzeo.
“Mi piacerebbe – continua - che quel luogo di sofferenza potesse diventare un luogo della memoria da far visitare ai nostri studenti”, è il suo auspicio.
Il meeting della Regione con gli studenti
La tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata “deve essere nelle nuove generazioni fonte di memoria perché quello che è accaduto non accada mai più”: lo ha detto il presidente Eugenio Giani in occasione del meeting con le scuole organizzato dalla Regione Toscana a Firenze, al Cinema La Compagnia.
Davanti alla platea di oltre 400 tra ragazze e ragazzi è stata ricostruita una delle pagine buie della storia non solo italiana, attraverso testimonianze, racconti e momenti di riflessione collettiva.
Studentesse e studenti hanno presentato alcuni progetti. Ha rotto il ghiaccio la IVB dell’Its Marchi-Forti di Monsummano Terme, con “Filo della memoria”. Poi la VA Rim dello stesso istituto ha proposto il podcast "Esodo". La III V del Russel-Newton di Scandicci si è cimentata in un lavoro storico leggendo 5 diversi giornali d’epoca per mettere a confronto il racconto, intervistando poi tre testimoni: gli esuli Riccardo Simoni ed Alida vatta e Silva Rusich, figlia di esuli.
Ancora, le classi VA e C dell’Iis Ferraris-Brunelleschi hanno deciso di trasformare quelle voci e racconti di confine in una piece teatrale: un modo per ricordare come anche l’arte possa contribuire al rafforzamento e alla conservazione della memoria. Citano anche una canzone di Sergio Endrigo, esule istriano.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI
|