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Attualità giovedì 09 giugno 2016 ore 13:00

I problemi cronici dei pendolari

Il Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale mette in primo piano l'annoso problema del trasporto ferroviario utilizzato dai pendolari toscani



FIRENZE — Il Movimento 5 stelle rilancia il “Manifesto sui problemi e le esigenze del pendolarismo” con una mozione a prima firma Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S. Insieme alla mozione i Cinque Stelle hanno protocollato due interrogazioni sul caso di specie del Valdarno - linea lenta e declassamento – illustrate in conferenza stampa da Maurizio Da Re, portavoce del Comitato pendolari Valdarno Direttissima.

“Da quasi un anno attendiamo dalla giunta attuazione della nostra mozione sul protocollo di sicurezza nei treni, nata dopo la violenza sessuale subita l’11 luglio da una ventenne su un treno regionale. Il Consiglio approvò all’unanimità il 29 luglio, ma ancora la Giunta non ha rispettato l’impegno. Un fatto grave che dà l’idea di quanta priorità questa giunta dia al tema”, ha dichiarato Bianchi in conferenza stampa.

I problemi che il consigliere pentastellato ha elencato sono molti e sempre i soliti: "Treni affollati, non climatizzati e in ritardo cronico, software difettosi, problemi agli assi – come per gli Swing - e la barzelletta delle porte dei bagni che si aprono verso l’interno e non fanno passare le donne incinte dal quinto mese in poi".

“Poi sui ritardi - continua Bianchi - serve un metodo oggettivo, rivedendo gli orari sulla base dell’effettivo tempo tecnico di viaggio: in alcuni casi i treni frenano perché le tratte sono indicate con 5-10 minuti in più". 

"Non prendiamoci in giro. Infine sia garantita pari dignità tra treni regionali e alta velocità: perché il tempo di un pendolare deve valere meno di chi prende Italo o Frecciarossa?” ha concluso Bianchi.

Maurizio Da Re, portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, ha integrato col racconto dei problemi di 10mila pendolari della zona. 

“Dal 27 dicembre scorso una coppia di treni Firenze-Roma è passato dalla direttissima alla “linea lenta” per una sperimentazione sulla linea aretina che noi definiamo un “cavallo di Troia”, per perdere la direttissima, e purtroppo avevamo ragione. Infatti abbiamo scoperto che nell’orario estivo, da domenica prossima, la sperimentazione continuerà, per complessivi 12 mesi: così Regione Toscana e Trenitalia hanno deciso di peggiorare il servizio a noi pendolari, con un ritardo cronico 'programmato' di 5 minuti, che si aggiungono ai consueti “inchini” sulla direttissima riservati agli altri treni regionali a favore di Frecce e Italo. Per noi la sperimentazione è negativa già ora, perché altri ancora altri sei mesi così?”.

“La Regione continua a non dirci se farà declassamenti dei treni, a 3 anni e mezzo dall’ultimo (dicembre 2012). Quando noi pendolari del Valdarno prendiamo un Firenze-Foligno dove c’è ancora la prima classe, capita di vedersi multati, o, nel migliore dei casi, spostati nella seconda. Ma se il treno è sovraffollato e la situazione è cronica perché non si declassano le carrozza di prima, come già fatto in passato? E' possibile che su 26 treni interregionali, che passano dal Valdarno, per Foligno ma anche per Roma, ne abbiamo ben 20 ancora con la prima classe?” ha concluso Da Re.

“Siamo portavoce dei cittadini attivi, quindi dei Comitati, a tutti i livelli istituzionali. Questi atti nascono dal modo del M5S di leggere il proprio ruolo istituzionale: essere prima di tutto portavoce dei cittadini” ha aggiunto Tommaso Pierazzi, attivista M5S del Valdarno promotore del dialogo tra consiglieri regionali M5s e comitati.


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