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Attualità venerdì 19 luglio 2019 ore 18:00
Il Vaso di Fiori rubato è tornato agli Uffizi
Il furto risaliva al 1944 ad opera di un militare delle forze di occupazione tedesche, negli scorsi mesi l'appello per il rientro ed oggi il ritorno
FIRENZE — Il Vaso di Fiori di Jan van Huysum è stato restituito all'Italia e alla città di Firenze dopo il furto avvenuto nella seconda guerra mondiale ed è tornato nel luogo esatto in cui si trovava 75 anni fa: la Galleria di Palazzo Pitti. Il Ministro Moavero Milanesi oggi a Firenze, presso la Sala Bianca del Museo di Palazzo Pitti, ha presenziato alla cerimonia di restituzione del “Vaso di Fiori”, celebre dipinto del pittore olandese, insieme al Ministro degli Affari Esteri tedesco, Heiko Maas; al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli; al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. CA Giovanni Nistri, e al Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. A latere della cerimonia, il Ministro Moavero ha avuto una riunione con il Ministro degli Esteri tedesco Maas.
Il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli, ha definito quella odierna "una giornata storica per la cultura italiana" perché "il quadro rubato dalla Galleria di Palazzo Pitti a Firenze durante la ritirata delle forze di occupazione tedesche nel 1944, è tornato al suo posto".
"Vado fiero del risultato ottenuto - ha detto il ministro - a vincere è la diplomazia culturale, che negli ultimi tempi con un’accelerazione è riuscita a raggiungere un grande traguardo grazie alle diverse interlocuzioni che ho avuto prima con il Ministro per la Politica estera culturale della Repubblica federale tedesca, Michelle Müntefering, poi con la Ministra tedesca incaricata per la Cultura e i Media, Monika Grütters. Un ringraziamento va alla Procura di Firenze, perché ha permesso di ricostruire l’intera vicenda giudiziaria, individuando le modalità di acquisto e di fuoriuscita del quadro dal territorio nazionale e avviato le procedure internazionali per la restituzione, mentre si conferma ancora una volta prezioso il lavoro svolto dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale. Quando mi sono insediato un anno fa ho voluto riattivare il Comitato istituzionale per il recupero e la restituzione delle opere d’arte trafugate, allargandone la composizione a rappresentanti permanenti del ministero degli Esteri e della Giustizia per renderlo più efficace. Questo risultato è frutto del lavoro e dell'impegno di tutti.
Il Vaso di fiori di Jan van Huysum (olio su tela, 47x35 cm, 1720-1730 circa), resterà ora esposto nell'ambito di una speciale mostra all'interno di una grande teca nella sala della musica della Galleria Palatina per circa quattro mesi. Dopodiché tornerà nella sua originaria collocazione, nella sala dei Putti, sempre all'interno della Galleria Palatina. La riproduzione fotografica del Vaso, con la scritta 'rubato' appesa al suo posto il primo gennaio di quest'anno, quando il Direttore lanciò il suo appello alla Germania per la restituzione del dipinto trafugato dai nazisti, è stata consegnata questo pomeriggio, dopo la cerimonia, al ministro per gli Affari Esteri tedesco Heiko Maas, che la porterà a Berlino con un volo di Stato. Come aveva promesso il 1 gennaio lo stesso direttore degli Uffizi, in cambio della restituzione dell'originale all'Italia, la Germania avrà a disposizione la copia 'speciale' dell'opera, a suo modo anch'essa unica.
"Grazie alla forza della storia dell'arte, oggi tutti insieme rendiamo giustizia alla storia - ha detto il direttore degli Uffizi Eike Schmidt - è con la massima gratitudine che oggi riaccogliamo il Vaso di Fiori di Jan Va Huysum, dopo un'assenza di 75 anni. Oggi è un grande giorno per le gallerie degli Uffizi, per Firenze, per l'Italia, e per l'umanità intera. Mi auguro che questa restituzione, importantissima, sia la prima di un lunga serie di recuperi di opere d'arte da realizzare. Viva Firenze, viva la giustizia, viva l'amicizia tra i popoli! Per il ritorno di oggi - ha aggiunto Schmidt – c’è stato un grande lavoro di squadra, con ben cinque ministeri coinvolti, soprattutto il Mibac, e il ministero degli Esteri. Questo intenso sforzo collettivo ha consentito di compiere un vero gesto di giustizia storica; io sono molto convinto e soddisfatto di ciò abbiamo fatto. Io rifarei tutto, di nuovo, subito".
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