Attualità giovedì 04 luglio 2024 ore 17:43
In 4000 in piazza contro l'invasione dei cinghiali
La mobilitazione promossa da Coldiretti ha riunito a Firenze agricoltori e allevatori da tutta la Toscana. Con loro oltre 50 sindaci
FIRENZE — Sono scesi in piazza per chiedere l'attivazione del piano straordinario per il contenimento dei cinghiali. 4000 agricoltori hanno manifestato oggi a Firenze con slogan, cartelli e fischietti denunciando "Danni milionari ai raccolti, record di incidenti stradali e rischio Peste Suina alle porte della regione". Con loro, in piazza, oltre 50 sindaci e amministratori locali.
"Sono oltre 400mila in Toscana - si legge in una nota di Coldiretti- gli animali a piede libero diventati un’emergenza economica, ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica per tutta la collettività. Se prima il problema era confinato ai “soli” raccolti degli agricoltori, e per lo più nei terreni vicino ai boschi o limitrofi ai parchi e riserve, oggi non è più così. La calamità dei cinghiali è arrivata anche nei centri abitati, nei parchi giochi e persino sulle spiagge".
Il corteo si è mosso da Porta a Prato passando per Palazzo Vecchio e Piazza Duomo. Poi, di fronte a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana, hanno invocato l’attuazione del Piano straordinario per la gestione ed il contenimento della fauna selvatica e la revisione del Piano Faunistico Venatorio Regionale.
“Gli sforzi normativi compiuti fino a qui per riportare in equilibrio la fauna selvatica, in particolare i cinghiali che sono colpevoli dell’80% dei danni alle produzioni agricole, non sono sufficienti. Bisogna fare di più e farlo subito. – ha tuonato la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani - Questo è il motivo per cui noi di Coldiretti su quel piano straordinario chiediamo dei miglioramenti per renderlo concreto ed efficace prevedendo la delega agli abbattimenti anche per famigliari e dipendenti delle imprese agricole e la riduzione dei tempi delle autorizzazione per gli interventi di prelievo da parte della Polizia Provinciale. La presenza incontrollata dei cinghiali, e più in generale della fauna selvatica, ha generato un grandissimo malcontento di cui la politica si deve fare carico. Il sistema dei risarcimenti non raffigura la vera realtà dei territori poiché gli agricoltori non denunciano neanche più tanto è lo sconforto e l’impotenza di fronte ad indennizzi inadeguati, aggravi burocratici e tempistiche inaccettabili. Occorre dunque intervenire sull’esistente con convinzione e dare un piano straordinario anche per tutte le altre specie, oltre del cinghiale, che nei fatti sono la concausa di molti dei disagi che oggi viviamo”.
“Il vostro grido d’allarme è assolutamente comprensibile. I danni provocati dalla fauna selvatica, a partire dai cinghiali, fanno salire il rischio d’impresa a un livello altissimo. Purtroppo talvolta ci scontriamo con normative che portano la tutela della fauna a un livello esasperato. Bisogna trovare un giusto equilibrio” ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, rivolgendosi agli agricoltori e garantendo l'interesse della Regione sul tema.
“Siamo la Regione che sul tema della tutela dell'agricoltura nei confronti della fauna selvatica si è spinta più avanti - ha aggiunto la vicepresidente e assessora regionale all’agricoltura Stefania Saccardi- abbiamo prontamente adottato tutte le misure necessarie anche a garantire la nostra suinicoltura dalla Psa con un piano straordinario per la gestione dei cinghiali, adottato già a luglio del 2023 e poi modificato e migliorato nel dicembre del 2023 e che riproporremo con una delibera anche lunedì prossimo, integrato con alcuni aspetti”.
“Abbiamo poi in fase di dirittura d'arrivo - ha aggiunto Saccardi - la conclusione della proposta di piano faunistico venatorio, che poi passerà per l’approvazione definitiva al Consiglio Regionale, dove abbiamo qualificato come aree non vocate al cinghiale tutte le aree destinate all'agricoltura anche in via potenziale. Infine abbiamo già adottato tutte le misure consentite dalle norme nazionali e ribadiamo che su questo fronte la Toscana ha fatto tutto ciò che deve fare; ma, per portare a compimento la tutela dell'agricoltura, insieme alla Regione Toscana devono lavorare anche le polizie provinciali, i sindaci, gli Atc e anche le associazioni venatorie".
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