Il Movimento 5 Stelle Toscana boccia senza appello il
nuovo Piano Integrato del Parco di San Rossore, Migliarino e
Massaciuccoli (PIP), accusandolo di minare la tutela del territorio e di
spalancare le porte a una progressiva militarizzazione.
Nel mirino
della presidente regionale Irene Galletti ci sono le cosiddette Aree a
Destinazione Antropizzata Militare (DAM), introdotte nel nuovo Piano
insieme alle aree contigue: territori che, pur non rientrando nel Parco
vero e proprio, ne costituiscono una cintura di protezione strategica
che non deve essere sottovalutata.
“Le DAM -
denuncia Galletti - non sono solo un cavillo normativo, sono uno
schiaffo alla missione del Parco. Servono a rendere accettabile ciò che
non lo è: una nuova base militare nell’ex-CISAM, nel cuore della Selva
Pisana, area tutelata a livello europeo. Ma c’è di più: ridefinendo le
aree contigue e destinandole a usi militari, si apre la strada a una
valanga di interventi futuri, potenzialmente anche speculativi”.
Il
Movimento 5 Stelle punta il dito anche contro la governance del nuovo
Piano: secondo Galletti, Regione e Parco abbandonano il loro ruolo di
guida, lasciando mano libera ai singoli comuni.
“Invece di coordinare e
proteggere, si delega tutto ai territori, scaricando responsabilità su
amministrazioni locali spesso lasciate sole, senza una strategia
condivisa” sottolinea Galletti.
Ma è sul caso dell’ex-CISAM che
la critica si fa più dura. “Barattare la bonifica dell’area con una
cittadella militare da 90 ettari è inaccettabile - prosegue la Presidente del gruppo 5Stelle - Quella zona va
restituita alla natura, senza condizioni. Non è merce di scambio. È
tempo di dire basta a una visione bellicista, San Rossore deve andare
verso la demilitarizzazione, non il contrario”.
Galletti
chiude con un appello netto, rivolto alla politica: “San Rossore deve
tornare a essere un modello di sostenibilità e partecipazione. Invitiamo
tutte le forze politiche responsabili a uscire allo scoperto e a dire
chiaramente da che parte stanno. E a chi sostiene questo scempio
diciamo: spiegate pubblicamente perché volete trasformare un Parco
naturale in una base militare o in un cantiere a cielo aperto. I
cittadini hanno diritto alla verità”.
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