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Attualità martedì 04 settembre 2018 ore 10:19

Ottanta anni fa la vergogna delle leggi razziali

Il 5 settembre 1938 la firma nella tenuta di San Rossore. Otto decadi dopo una giornata per chiedere scusa e per non dimenticare



FIRENZE — A ottant'anni di distanza, nello stesso luogo in cui furono firmate le leggi razziali fasciste, il mondo accademico chiederà scusa per aver avvallato la norma. Sarà una giornata intensa, a dieci anni di distanza dalla firma, nello stesso luogo, del Manifesto degli scienziati antirazzisti tra i cui firmatari ci fu anche Rita Levi Montalcini. Quest'anno sarà rilanciato il manifesto delle nuove generazioni italiane scritto nel 2016 che promuove una scuola in grado di gestire la multiculturalità. 

Il programma della giornata è fitto di avvenimenti. Si comincia con la deposizione delle corone di alloro alle 10.30 al cimitero monumentale ebraico di Largo Cocco Griffi e alle 11.30 alle Cascine vecchie della tenuta di San Rossore, davanti alla lapide che ricorda la firma delle legge razziali e la persecuzione degli ebrei. Saranno presenti la vice presidente della giunta regionale toscana Monica Barni, il sindaco di Pisa Michele Conti, il rettore dell'università di Pisa Paolo Mancarella a nome di tutte le istituzioni universitarie coinvolte nell'iniziativa e un rappresentante dell'Ucei, l'unione delle comunità ebraiche italiane. 

Nel corso della giornata, a cui parteciperà anche il presidente della Regione Enrico Rossi, sarà poi inaugurata la mostra "1938 – La storia" del Museo della Shoah di Roma a cura dell'ente parco San Rossore: un ricordo sull'esclusione e poi persecuzione degli ebrei attraverso, foto, documenti e giornali in gran parte inediti.

Una manifestazione che si inserisce nella serie di iniziative che da anni sono dedicate alla memoria. Qualche numero: seimila studenti e seicento insegnanti accompagnati ad Aushwitz in dieci edizioni del Treno della Memoria e ottomila studenti coinvolti nelle giornate dedicate agli incontri con i sopravvissuti. E nel 2019 il Treno partirà di nuovo.  


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