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Attualità giovedì 24 novembre 2022 ore 18:55

Allarme Rsa messe in crisi dai rincari

anziani in rsa

L'impennata dei costi grava sulla tenuta dell'assistenza in case di riposo e centri diurni. E ora non si esclude il ritocco delle rette



TOSCANA — Stangatina sulle rette delle Residente sanitarie assistenziali (Rsa) e Centri diurni che, piegati sotto il peso dei rincari in particolare - ma non solo - dei costi energetici, si preparano a ponderare un ritocco della quota sociale a carico delle famiglie al momento stimata in 13 euro a partire al primo Gennaio 2023.

I gestori privati delle strutture che accolgono i nonni toscani e le persone più fragili hanno ripetutamente protestato, sono stati incontrati dai vertici regionali con l'assessora al sociale Serena Spinelli e il direttore generale dell’assessorato alla Sanità Federico Gelli e oggi sono ascoltati in audizione dalla commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana. Sul piede di guerra con Confcooperative Toscana ci sono le associazioni Uneba, Anaste, Arat, Arsa, Agespi, Confcooperative-Federsolidarietà Toscana e Confcooperative-Sanità Toscana, Aiop e Arep (Aziende Sanitarie pubbliche, ex Ipab).

I gestori lamentano "emergenza sia sul piano gestionale e finanziario, sia per la carenza di infermieri e di personale addetto alla diretta assistenza. Situazione grave, che tocca anche i lavoratori, discriminati negli stipendi rispetto ai dipendenti pubblici, impiegati in analoghi servizi socio sanitari, sia le famiglie, chiamate a sostenere gli aumenti dei costi dei ricoveri per la quota di parte sociale". 

"Ci vedremo costretti - scrivono i gestori stessi in una nota - ad aumentare la quota di parte sociale alle famiglie (si parla di circa 13 euro) a partire dal 1° Gennaio 2023. Quota sociale che la Regione aveva calcolato e indicato ai Comuni, come compartecipazione massima, in 53,50 euro già diversi anni fa. I costi che le strutture socio sanitarie stanno sostenendo, oltre al caro bolletta e all’inflazione, hanno reso la situazione insostenibile".

Ma uno spiraglio pare poter arrivare a seguito dell'incontro di oggi in Consiglio regionale. L'assessora Spinelli ha annunciato che una parte dei 206 milioni riservati a Rsa e centri diurni per il 2022 a fine Settembre non risultava ancora del tutto erogata: la parte residua sarebbe circa il 37%. La commissione sanità del Consiglio regionale - su iniziativa del presidente Enrico Sostegni e raccogliendo anche le sollecitazioni del consigliere Giovanni Galli (Lega) - sta pensando ad una proposta di risoluzione da portare in Consiglio a stretto giro in cui si metta in conto una nuova programmazione.

Le Rsa in Toscana

Si compone di 322 strutture per 11.000 posti letto accreditati sui 12.800 autorizzati l'arcipelago delle Rsa toscane. Le quote sanitarie effettivamente erogate dalle Asl sono circa 10.000 al giorno.

Il settore coinvolge direttamente e indirettamente oltre 90.000 persone: gli anziani ospitati e le rispettive famiglie, i lavoratori e i loro familiari, gli occupati dell’ampio indotto di fornitori di beni e servizi.


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