Attualità martedì 26 luglio 2016 ore 15:00
"La legge sugli ungulati non funziona"
Alla vigilia della vendemmia ancora irrisolto il problema della presenza degli ungulati in Toscana. Sono quattro volte rispetto alla media nazionale
FIRENZE — L'ennesimo grido di allarme è stato lanciato stamani nel corso di una conferenza stampa organizzata da Avito ( associazione vini Toscana Dop e Igp ) assieme all'assessore all'agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi.
"Ci sono danni alla produzione, filari interi di uva che vengono distrutti e tutto questo porterà problemi di mercato con ricadute negative su fatturati e produzione in un settore che è trainante per l'economia regionale", hanno detto i rappresentanti del settore agricolo.
"Chiediamo solo di lavorare in santa pace contenendo il fenomeno. Siamo contro alle recinzioni che sono a carico degli imprenditori e snaturano il paesaggio e siamo contrari anche a indennizzi pubblici e contributi assicurativi".
La Toscana, territorio che ha una popolazione di ungulati ( cinghiali, daini, cervi, caprioli ) in maniera maggiore rispetto al resto d'Italia, per la verità si era mossa alcuni mesi fa, approvando una legge in febbraio poi divenuta operativa da poco tempo per un piano di abbattimenti straordinario.
Solo che i risultati ancora non sono visibili e in alcuni territori siamo indietro rispetto alla sua applicazione. Da qui l'appello dell'assessore all'agricoltura Marco Remaschi, presente anch'egli alla conferenza stampa, alla collaborazione di tutti e ad "Accelerare procedure di intervento per difendere il patrimonio agroalimentare toscano".
"Per troppo tempo il problema è stato sottovalutato" - ha aggiunto Remaschi - "Ora servono meno egoismi e più convinzione".
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