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Lavoro lunedì 08 novembre 2021 ore 18:50

Alta adesione per lo sciopero dei servizi ambientali

SERVIZIO IN TOSCANA 3 PRESIDI DI PROTESTA PER LO SCIOPERO NAZIONALE DEGLI OPERATORI AMBIENTALI

Sciopero su tutto il territorio nazionale degli addetti del comparto per il rinnovo del contratto scaduto da 2 anni. In Toscana adesione al 90%



FIRENZE — Altissima adesione allo sciopero, sul 90% su base regionale, per l'agitazione dei lavoratori dei servizi ambientali in Toscana, nell'ambito dello sciopero nazionale proclamato per oggi da Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel per il mancato rinnovo del Contratto nazionale. Si sono svolti tre presìdi di lavoratori e lavoratrici a Firenze, Pisa e Siena.

Sono 6mila gli addetti del comparto di igiene ambientale in Toscana e oggi scioperano per chiedere il rinnovo del contratto nazionale fermo da oltre 27 mesi.

Un lunedì nero per i rifiuti urbani, l'8 Novembre 2021 Cgil, Cisl, Uil e Fiadel hanno indetto infatti lo sciopero generale nazionale di tutte le imprese pubbliche e private del comparto igiene ambientale, dopo che lo scorso 28 Settembre si sono interrotte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale.

Lo sciopero nazionale del settore (ogni turno, imprese pubbliche e private col contratto Utilitalia e Fise/Assoambiente) è stato proclamato dalle quattro sigle sindacali: in Toscana tre presidi di lavoratori e lavoratrici: uno (per l’area vasta Centro) davanti alla sede Alia a Firenze; uno (per l’area vasta Sud) davanti alla sede Sei Toscana - Sienambiente a Siena; uno (per l’area vasta Costa) in piazza Stazione a Pisa.

Il presidio davanati alla sede di Alia

Il presidio davanati alla sede di Alia

"Negli ultimi mesi - spiegano Cgil, Cisl, Uil e Fiadel - i sindacati hanno tenacemente provato a sviluppare – anche nel dettaglio – i temi della piattaforma sindacale e i bisogni dei lavoratori affinché si potesse sottoscrivere un rinnovo contrattuale di prospettiva, più coerente con l’indispensabile sviluppo industriale delle aziende, ma soprattutto come necessario strumento rinnovato nelle regole e nelle tutele per lavoratrici e lavoratori".

Secondo i sindacati "la sfida alla modernizzazione del settore, anche attraverso le risorse dal Pnrr, è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, economia industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro".

Spiegano Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel: “Non vogliamo e non possiamo davvero pensare che il contratto nazionale possa essere immaginato come strumento di precarizzazione e flessibilità senza regole, capace di concorrere solo con delle brutte pratiche che accadono sempre più spesso in alcune aree del Paese. Non possiamo permettere che si mettano in discussione le tutele per lavoratrici e lavoratori, il sistema di relazioni industriali e la rappresentanza sindacale, che non si condividano strumenti contrattuali per migliorare le condizioni e i carichi di lavoro, ma che si voglia la precarizzazione e lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori come unico modello per competere. La mobilitazione sarà lunga e dura certi che il rinnovo contrattuale, come sempre, sarà frutto delle idee e della determinazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori”.

Le richieste dei datori, respinte dai sindacati, si possono riassumere così: “Flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari; ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda; precarizzazione dei rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part-time; eliminazione totale del limite massimo dei lavoratori part-time presenti in azienda; il legare la parte economica esclusivamente agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda; mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti”.

Le sigle rilanciano le loro rivendicazioni: “Contratto nazionale unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo; rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori; evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori; sviluppo delle norme sul mercato di lavoro e dei processi di formazione continua; miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale; perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti; esigibilità contrattuale della clausola sociale; accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità”.

I sindacati continueranno la mobilitazione finché non avranno raggiunto un esito positivo.


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